GdS - Il piano di Oaktree per l'Inter: rosa da 1 miliardo! A Marotta il compito di sviluppare la squadra con investimenti che creino valore
Fonte: Gazzetta dello Sport
Differenza enorme tra la gestione Suning e quella Oaktree. In un anno e mezzo si è passati dalla costruzione di una squadra per vincere subito a una in grado di restare competitiva generando profitti, come di prassi per un fondo. L'ultimo target è quello che riguarda la costruzione di un nuovo stadio, ma intanto la crescita dell'asset parco giocatori rimane preminente come conferma la Gazzetta dello Sport.
"L’obiettivo è fare crescere l’Inter in maniera organica ed elevare il suo enterprise value (valore aziendale) a un livello tale da assicurare una ricca plusvalenza quando gli americani decideranno di vendere - sottolinea la rosea -. Nulla di sorprendente: è nel dna di un fondo d’investimento. Ecco allora l’incarico affidato al presidente nerazzurro: portare la rosa dell’Inter a valere almeno un miliardo di euro. Parliamo di valore di mercato, non di quello a bilancio". D'altronde, sebbene non esistano parametri oggettivi per misurare il reale valore di un calciatore, va detto che, in base a benchmark e algoritmi, (i manager che operano nel calciomercato consultano sempre più spesso le ricerche effettuate da società di consulenza come Football Benchmark) è possibile elaborare delle stime.
Al momento, la valutazione dell'Inter sfiora i 700 milioni (696 per la precisione): undicesima in assoluto e prima in Italia (Juventus 659, Milan 502 e Napoli 494 tra le top 20 d’Europa). In testa alla classifica c’è il Real Madrid, a quota 1463 milioni, davanti ad Arsenal (1433) e Manchester City (1348). Altre sei squadre superano il miliardo: Psg, Chelsea, Barcellona, Liverpool, Bayern e Tottenham. "È in questa fascia che Oaktree vuole collocare l’Inter, i cui giocatori di maggior valore, secondo Football Benchmark, sono Lautaro (82 milioni), Bastoni (76), Barella (73), Thuram (70) e Dimarco (50). Il gap da colmare per raggiungere il miliardo è di circa 300 milioni".
Per colmare il gap servirà "creare valore". In che modo? Con acquisti "futuribili", proprio come fatto nell'ultima sessione estiva di mercato con Luis Henrique, Bonny, Diouf e Susic, tutti giocatori tra i 22 e i 24 anni, costati in totale circa 80 milioni e con un ingaggio massimo che non supera i 2,5 milioni netti. Insomma, per Marotta il compito resta complicato: mantenere competitività andando a pescare calciatori buoni sia per il presente che per il futuro. Va detto che, nel conto economico,esiste margine per nuovi investimenti dopo addii pesanti (Arnautovic e Correa su tutti) e ammortamenti scesi a 61 milioni (erano 137 nel 2020-21).