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GdS - Juve: concreto il rischio di penalizzazioni per la "manovra stipendi". Era stato raccontato come "esempio virtuoso"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

La Juventus torna a tremare sul tema di giustizia sportiva. Dopo la doppia assoluzione della Figc in primo e in secondo grado per il caso plusvalenze, adesso il club bianconero torna sulla graticola soprattutto per la "manovra stipendi". E tutto può cambiare, considerando che proprio la Figc ha aperto un altro fascicolo d'indagine. "La lettura delle carte di Torino appena arrivate in Figc potrebbe ribaltare tutto e procedere alla revocazione della decisione come prescrive l’articolo 63. Ma ci vorrebbe una prova schiacciante - spiega la Gazzetta dello Sport -. Qualcosa che nei due dibattimenti non c’era perché i processi sportivi avevano come base i documenti di Consob e Covisoc e i soli decreti di perquisizione e sequestro del 24 novembre 2021 firmati dai pm di Torino. Potrebbe venir fuori fra le carte un’intercettazione shock? Non si può escludere, ma la «revocazione» ha bisogno comunque di parole inequivocabili. Una cosa tipo: scrivi 30 perché ci serve per il bilancio, anche se non ne vale 10. Insomma, allusioni e frasari ambigui non basterebbero".

Ad ogni modo, la Juventus resta in grande allerta per la questione degli stipendi, la manovra che era stata raccontata come esempio virtuoso in tempo di Covid e che invece tanto virtuosa non era. Anzi. "Nelle pagine della chiusura indagini si ribalta il giudizio: l’accordo, scrivono i pm, rappresenta “falsamente” la situazione. Perché l’intesa società-calciatori non prevedeva la rinuncia alle quattro mensilità marzo-giugno, ma «ad una sola, con recupero certo e incondizionato» delle altre tre, e con un effetto finanziario positivo non di 90 (cifra a bilancio), ma di 22.354,647,70 euro", riporta la rosea. Occultate le carte private a garanzia dei pagamenti. E la Gazzetta ricorda come il rischio penalizzazione a livello di punti sia reale: "Tutto si gioca sull’articolo 31 del Codice di giustizia sportiva. In cui al comma 4 si prevede la «penalizzazione di uno o più punti in classifica» per la società che «mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi, si avvale delle prestazioni di sportivi professionisti con cui non avrebbe potuto stipulare contratti sulla base delle disposizioni federali vigenti». Una pena comunque «afflittiva». Con «uno o più punti» in meno, il club dovrebbe dunque perdere qualcosa (esempio: la qualificazione in Champions). Se invece non perdesse niente, la penalizzazione sarebbe spostata nella stagione successiva".


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