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PAGELLONE PRIMAVERA - Casadei MVP, Iliev uomo delle finali. F. Carboni, dalla profezia di Chivu a Messi

di Mattia Zangari

ROVIDA 7,5 - Dopo aver battuto la concorrenza di Botis, si rivela presto pronto a raccogliere la pesante eredità di Filip Stankovic senza avvertire troppo la pressione. Diverse le prestazioni in cui para tutto o quasi, come all'esordio in Youth League contro il Real e nella finale scudetto del Mapei Stadium il cui cancella il 2-2 potenziale di Cassano nei supplementari facendo dimenticare uno dei rari giri a vuoto stagionali di tre giorni prima. 

BOTIS SV - Sembra il titolare designato per difendere i pali della porta nerazzurra, ma dopo due gare di fila dal 1' conta più panchine che presenze. 

MORETTI 7 - Guarda i compagni dalla panchina o in tv senza poterli aiutare nel momento più complesso, poi si rifa con gli interessi diventando uno dei due centrali difensivi che colleziona clean sheet a volontà nell'esaltante striscia di risultati utili consecutivi. 

CORTINOVIS SV - Il campo lo vede raramente per colpa principalmente degli infortuni, si toglie qualche soddisfazione con la fascia di capitano al braccio soprattutto nel mese di aprile. 

HOTI 7 - Centrale senza fronzoli, che bada molto al sodo. Non avrà piedi educati per impostare l'azione dal basso, ma ha fisico e la testa la sa usare bene, vedasi il gol segnato nel 3-0 alla Juve.  

MATJAZ 6,5 - In finale ci arriva in stampelle, abbracciato dai suoi compagni che probabilmente gli hanno promesso di vincere anche per lui. Il premio per lo sloveno è meritato perché il contributo alla causa lo ha dato eccome finché ha potuto. 

FONTANAROSA 6,5 - Annata a due volti per il centrale mancino della Nazionale Under 19 che, dopo 3/4 di stagione da titolarissimo, esce di scena in coincidenza con l'espulsione diretta rimediata a Verona.  

PELAMATTI SV - Nessuno si dimenticherà lo spavento negli occhi di compagni e avversari dopo quel calcio involontario di Costanzo che a Napoli lo mandò ko per qualche minuto. Il suo recupero la notizia più bella. 

ZANOTTI 7,5 - Si perde il meglio della cavalcata tricolore perché indisponibile, ma negli spogliatoi potrà vantarsi con i suoi compagni per essere stato l'unico a mettere piede su un campo di Serie A. Una manciata di minuti in Inter-Cagliari 4-0 per lo Zanetti della Primavera, che quando parte palla al piede ricorda da vicino l'ex capitano. Certo, di chilometri ne deve percorrere ancora tantissimi per arrivare al livello del Tractor.   

SILVESTRO 6,5 - E' il ricambio naturale di Zanotti che, soprattutto ai playoff, non fa rimpiangere con prestazioni solide a livello difensivo. Si fa trovare pronto nel momento caldo. 

DERVISHI SV - Appena dieci apparizioni condite da un assist: il materiale è poco per poterlo giudicare. 

SANGALLI 7,5 - Spesso aggregato alla prima squadra, il capitano e senatore dell'Under 19 è il giocatore a cui Chivu non rinuncia mai a centrocampo per le sue qualità di equlibratore. La svolta difensiva parte anche dal suo lavoro sporco, al quale abbina a un passo dal traguardo una giocata che pesa quanto la coppa dello scudetto, ovvero il gol di rapina del 3-3 in semifinale. 

CECCHINI MULLER SV - Prima l'Atalanta in campionato, poi il Real in Europa: sembra un'annata che lo vedrà protagonista, invece di lui si perdono via via le tracce. 

NUNZIATINI 6 - Il golazo in rovesciata con cui acciuffa il Real sull'1-1 può essere il propellente per la sua annata, ma l'ex Livorno, per un motivo o per un altro, non riesce a dar seguito a quella splendida giocata non esprimendo appieno il suo potenziale.

CASADEI 8,5 - Capocannoniere della squadra ed MVP delle finali: in definitiva, il giocatore più decisivo dell'intera rosa. I 17 gol, un'enormità considerando che è un centrocampista, sono solo la punta dell'iceberg di una stagione vissuta sempre sulla cresta dell'onda, spesso da problem solver nei momenti critici. Non basta? Allora sentite Chivu: "E' un giocatore strutturato, calcherà palcoscenici importanti. Lo vedremo in Serie A". 

FABBIAN 7,5 - Dichiara la sua vocazione offensiva già alla prima giornata segnando all'Atalanta, il primo dei suoi nove gol stagionali. Mezzala di inserimento, l'area la riempie con frequenza e portando a casa spesso tanti dividendi. E' uno dei tre intoccabili del centrocampo con Casadei e Sangalli. 

ANDERSEN SV - Quasi mai titolare, il danese fatica a lasciare il segno probabilmente perché l'adattamento al nuovo campionato non è dei più semplici. Deve ripartire da alcune cose buone che ha seminato qua e là, come per esempio l'unico gol personale segnato col Verona. 

GRYGAR 6,5 - Non sarà appariscente, ma è prezioso perché sa adattarsi a molte circostanze di gioco. Accetta il ruolo di vice-titolare con umiltà, dando il massimo ogni volta che Chivu lo manda in campo. 

FRANCO CARBONI 8 - "Le sue qualità fisiche gli permetteranno di diventare un grande terzino", disse di lui Chivu a margine del pazzo 3-2 con l'Atalanta di agosto in cui l'argentino mise a segno il gol vittoria dopo un inserimento entusiasmante. L'allenatore aveva già capito tutto, ma forse neanche lui poteva immaginare che l'ex Catania un giorno avrebbe scattato una foto assieme a Lionel Messi nel ritiro dell'Argentina dopo la chiamata a sorpresa del ct Scaloni.  

ILIEV 7,5 - Inserito dal Guardian nella lista dei 60 talenti più promettenti del calcio mondiale edizione 2021, il bulgaro ha la perseveranza per andare oltre i suoi alti e bassi diventando l'uomo delle finali a suon di colpi di classe: assist in semifinale e gol vittoria nell'ultimo atto gli consentono di mettere il suo volto in copertina. E' destinato a diventare uno dei leader della Primavera che sarà. 

PESCHETOLA 7,5 - Sei gol fatti ma soprattutto nove assist per uno dei fedelissimi Chivu che raramente tradisce e spesso risulta determinante con una giocata improvvisa.

VALENTIN CARBONI 7 - Al suo debutto assoluto con l'Under 19, a Interello al cospetto del ruvido Sheriff, fa capire perché è un calciatore differente che può giocare sotto età risultando persino più pronto di chi è più grande di lui. Quel che sembrò un azzardo di Chivu è diventato materiale di studio per il talent scout Tassi che lo ha segnalato al ct della Nazionale maggiore argentina. Un salto in alto dopo il quale il più piccolo del gruppo nerazzurro è atterrato con i piedi ben piantati a terra, non montandosi la testa ma sfruttando al meglio, con la tranquillità di chi è consapevole dei suoi mezzi tecnici, ogni singolo minuto regalatogli dal suo allenatore. 

OWUSU 6,5 - "In molti mi diedero del pazzo". Così Chivu parlando della scelta di lanciare il classe 2005 alla sua prima con l'Under 19. Una dose di fiducia che non si è dispersa nel tempo ma che, anzi, è tornata utile nei playoff, dove Enoch è stato capace di innescare due rimonte.

ABIUSO 7,5 - Unico attaccante ad andare in doppia cifra, 12 i gol totali tra campionato e Coppe, il nativo di Sassuolo è quello che trascina la squadra nella prima parte di stagione, si prende una pausa scenica, per poi riapparire nel momento del bisogno rianimando i compagni di squadra a un passo dal baratro con una doppietta al Cagliari. 

JURGENS 7 - Gioca tanto, praticamente sempre, perché è il giocatore offensivo con il QI più alto in rosa. Tatticamente è difficile da leggere per le difese, motivo per cui dovrebbe imparare a sfruttare di più questa sua qualità nell'area avversaria. Chiude comunque con un bottino di 7 gol, alcuni dei quali di ottima fattura come il tiraggiro che mette in ginocchio il Lecce. 

ZUBEREK 6,5 - Dopo il patto scudetto di Firenze diventa quasi sempre la prima scelta nel ruolo di centravanti. Non è un panzer implacabile, ma è il giocatore su cui i compagni si appoggiano volentieri quando cercano un riferimento in avanti (la sponda di lusso col tacco per il gol definitivo di Iliev con la Roma è emblematica). Per questo motivo trova continuità, nonostante il nome del polacco compaia poche volte di fianco alla parola 'marcatori'.  


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