TS - Lautaro, alta tensione con l'ex agente: chiesti oltre 10 mln di risarcimento al Toro. E c'è la grana diritti d'immagine
Lautaro Martinez ha ritrovato il gol con l'Inter nella serata del Camp Nou, ma per lui restano da risolvere delle grane anche fuori dal campo. È infatti in atto una causa tra il centravanti e il suo ex agente Beto Yaque, assistito a Milano dall’avvocato Pier Filippo Capello, che ha chiesto oltre 10 milioni di risarcimento al giocatore per aver interrotto il rapporto lavorativo dopo la scelta di affidare la procura ad Alejandro Camano, attuale procuratore del Toro. Come riferisce Tuttosport, entro la fine anno è in programma la prima udienza presso il Tribunale di Milano: l'attaccante nerazzurro ha chiesto a sua volta 5 milioni.
Secondo il quotidiano torinese la vicenda appare ancora più complicata visto il lodo che riguarda una società che a sede negli Emirati Arabi a cui l’argentino ha ceduto i suoi diritti di immagine quando giocava al Racing Avellaneda, rinnovando l’accordo prima del suo arrivo in Italia. "Mentre la causa con i procuratori ha già iniziato il suo iter a Milano (per la sentenza si dovrebbero attendere un paio d’anni), il procedimento negli Emirati non è stato ancora aperto", precisa TS.
Il caso di Lautaro resta comunque diverso da quello che vede protagonista Rodrigo De Paul, che secondo le ultime voci rischierebbe di saltare il Mondiale in Qatar in quanto denunciato dall’ex moglie, Camila Homs: nel paese arabo è infatti vietato l’ingresso a tutti coloro che hanno una causa pendente o che hanno la fedina penale sporca. "Che il centrocampista dell’Atletico Madrid abbia un problema in tal senso è confermato dal fatto che la Federcalcio argentina abbia preso in carico la questione per trovare una soluzione diplomatica alla vicenda. Quanto accaduto al compagno di Nazionale ha inquietato non poco il Toro che, ovviamente, si è informato con De Paul temendo analogie con il suo di caso. Situazioni - nonostante le preoccupazioni dell’interista - diametralmente diverse: Lautaro non rischia il Qatar perché il procedimento a Milano è in fase embrionale e perché quello negli Emirati non è ancora iniziato", chiosa Tuttosport.