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Icardi croce e delizia: tante occasioni sprecate e quando inquadra la porta...

di Redazione FcInterNews.it

Appena 10 gol in 21 partite di campionato, bilancio non certo esaltante per chi la scorsa stagione ha condiviso con Luca Toni lo scettro di capocannoniere della serie A in virtù di ben 22 centri totali. Mauro Icardi non ha iniziato benissimo l’attuale stagione in maglia nerazzurra, ma tra dicembre e questa prima parte di gennaio ha ingranato la marcia ricominciando a segnare. Peccato che questo suo periodo di lucidità sotto porta sia coinciso con il peggiore della squadra, che sta dilapidando il patrimonio raccolto nelle prime 16 partite di campionato.

CROCE E DELIZIA - L’attaccante rosarino ha sulla coscienza le sconfitte contro Sassuolo e Milan, a causa di errori non da lui, ma è stato determinante negli unici successi nerazzurri delle ultime 8 giornate: un gol all’Empoli e uno al Chievo per un totale di 6 punti. Inoltre, è stato prezioso nella rimonta del ‘Bentegodi’ domenica scorsa, con la rete del 2-3 ispirata da Perisic ma si è anche divorato il possibile 3-4 di testa, da pochi passi. Croce e delizia, insomma, ma Icardi resta l’unico attaccante d’area di rigore dell’Inter nonché il miglior marcatore.

CECCHINO - Inoltre, dal 2012/13, stagione d’esordio in A, è il calciatore del massimo campionato con la percentuale migliore nel rapporto gol/tiri nello specchio: 51 su 95 (fonte: Opta). Ergo, quasi il 58% di precisione, nessuno con almeno 60 tentativi ha fatto meglio di lui. Non si può certo asserire che nelle 21 partite da lui disputate abbia fatto male da questo punto di vista: 10 reti su 18 tiri nello specchio. Insomma, siamo in media. Il dato che fa storcere il naso è la quantità di conclusioni lontane dai pali o respinte dalla difesa: 24. E per uno come lui che tendenzialmente prende la mira negli ultimi 16 metri non è una statistica entusiasmante.

WORK IN PROGRESS - Ma la crescita è evidente, anche i palloni giocabili dalle sue parte sono aumentati e l’arrivo di Eder, che pone rimedio alla scarsa compatibilità con Jovetic, può essergli d’aiuto. Così come lo è stato l’innesto di Palacio dal primo minuto del ‘Bentegodi’. Non è infatti un mistero che El Trenza sia la spalla ideale di Icardi, che trae beneficio dal costante movimento del compagno e dalla sua capacità di servirlo e liberarlo dalla pressione dei difensori. In un periodo in cui l’Inter ha bisogno di certezze e Mancini sembra orientato a mantenere il 4-3-3 come modulo di riferimento, l’ex Sampdoria ricopre un ruolo sempre più importante e la sua ritrovata confidenza con il gol è fondamentale.  Soprattutto in una stagione in cui per la squadra di Mancini la via del gol è sempre in salita.


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