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Icardi: ''Juve e Napoli? Io sono interista. Con Wanda cerchiamo una soluzione"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere dello Sport

Tante voci, tanti rumors, tante parole (soprattutto quelle della moglie-agente Wanda Nara). Adesso parla in prima persona Mauro Icardi e lo fa al Corriere dello Sport. Ecco qualche passaggio della sua intervista:
 
Icardi, i tifosi hanno tutti la stessa domanda da farle: resterà o andrà via dall’Inter? 
"Io sono qua e sto bene qua. Lo dico sempre. Fino al 2019 ho un contratto con l’Inter, la mia squadra. Delle altre cose deve parlare la società. Io lavoro per migliorarmi, per giocare bene e per mettere in difficoltà l’allenatore". 
 
Wanda Nara, sua moglie e agente, dice che si sta sforzando per farla restare, ma intanto ha chiesto un adeguamento del contratto. 
"L’obiettivo di tutta la mia famiglia è restare a Milano. Non ho mai nascosto che in questa città sto bene e lo stesso Wanda e i bambini. Milano è casa nostra. Per questo lei sta parlando con la società: la volontà è quella di trovare una soluzione". 
 
Che voto darebbe a Wanda Nara come procuratrice? 
"Per ora dieci. Sta lavorando bene". 
 
Tutte queste voci sul suo futuro a lei stanno creando problemi o tensioni? 
"No, francamente no. Io sono un professionista e come tale mi sto comportando. Io faccio quello che devo e credo finora di aver lavorato bene sul campo. In ritiro le cose stanno andando nel verso giusto. La scorsa stagione era finita male con l’infortunio alla coscia, ma questa è iniziata nel modo giusto. Fisicamente sono a posto e, come normale, devo solo crescere a livello di condizione". 
 
Di Icardi però in questo mese di luglio si è parlato soprattutto in chiave mercato, per le dichiarazioni sul suo futuro di Wanda e la risposta del ds Ausilio. 
"Le voci non mi interessano e non do molto peso a quello che viene detto o scritto dai media. La mia volontà la sanno tutti: sono contento di stare qua e voglio stare qua". 
 
Anche se all’Inter non ha ancora vinto e magari in altri club avrebbe la strada spianata verso certi successi... 
"Quando ho scelto l’Inter volevo affermarmi con questa maglia. Il mio obiettivo non è cambiato. Il primo anno siamo andati in Europa League, il secondo no, il terzo sì: adesso siamo pronti per tornare in Europa da protagonisti".  
 
Icardi si vedrebbe con addosso la maglia della Juventus o del Napoli? Oppure lei è troppo... interista per giocare in Italia con un’altra squadra? 
"Dico la verità, io sono interista. Molto interista. Questa è la squadra per la quale faccio il tifo e questi sono i miei colori. C’è un legame forte. Il calcio è un business e può succedere di tutto, ma io indosso la fascia da capitano dell’Inter, sono qui da tre anni e ho l’obiettivo di vincere con la maglia nerazzurra. Voglio riuscirci".  
 
Soddisfatto del suo 2015-16? 
"E’ andato bene, ma mi aspettavo di più. Io da me stesso voglio sempre il massimo". 
 
Che obiettivo si pone per il 2016-17? 
"Quello che avevamo 12 mesi fa e che non siamo riusciti a raggiungere ovvero arrivare tra le prime tre. L’Inter merita di giocare in Champions League. Poi naturalmente cercheremo di fare più strada possibile in Europa League". 
 
Perché è convinto che non ripeterete gli errori che vi hanno sbarrato la scorsa stagione le porte della Champions? 
"Perché stiamo crescendo e maturando. Giocare insieme da un po’ di tempo ci aiuterà. Vogliamo far bene e mettere pressione sulla Juventus" .
 
Pensa a una convocazione in nazionale dopo la mancata partecipazione alla Coppa America? 
"La maglia della Seleccion è un sogno per tutti gli argentini e io non faccio eccezione. Mi alleno per conquistare un posto, ma so che solo facendo bene nell’Inter avrò delle possibilità". 
 
Ha un messaggio per Messi che vuole lasciare la nazionale? 
"Messi è il miglior giocatore al mondo. Dopo la finale di Coppa America persa contro il Cile ha avuto un momento di sconforto perché vedersi sfuggire in quel modo il terzo trofeo importante in tre anni deve essere stato atroce. Adesso però ha fatto le vacanze e sono convinto che la rabbia sia passata. E’ troppo importante per l’Argentina e per il calcio". 
 


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