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Icardi: "Noi come la Juve? Serve vincere". Wanda: "Innamorata perché..."

di Christian Liotta

Mauro Icardi inaugura in compagnia della moglie Wanda Nara il Grand Hotel Chiambretti come ospite d'onore del nuovo show di Canale 5. Dopo l'anticipazione di oggi, ecco altre battute dell'attaccante nerazzurro, che il conduttore Piero Chiambretti definisce bomber del terzo millennio e un futuro top player. Campione che però viene pagato poco: "Il mio procuratore lavora su questo, se non prendo soldi non posso farci nulla. Lui poco sveglio? Può essere...". Chiambretti poi gli chiede se Erick Thohir esiste veramente: "Sì, viene spesso a trovarci. Se firma lui gli assegni? Non lo so..." (Ride, ndr). Sul calcio italiano Icardi aggiunge: "Si lavora molto più sul fisico, si vede. In Spagna si lavora invece molto col pallone".

Il matrimonio a 22 anni è una follia? "No, sono innamorato di Wanda, se no non mi fermavo". Sulla definizione di tamarro autoassegnatasi qualche tempo fa precisa: "Sinceramente non mi sono definito tamarro, forse lo sono un po' perché ho la macchina dorata, una Rolls Royce e una Lamborghini. In Italia purtroppo devo pagarci le tasse...". Ma perché non guarda le partite? "Perché non seguo tanto il calcio, quando arrivo a casa devo accudire quattro bambini". Sulla povertà tecnica del calcio italiano: "Sul piano del gioco il livello è un po' scarso, ma a dare botte qui sono bravi".

Icardi viene considerato un bad-boy, e anche la moglie lo definisce "un ragazzo dolce, ma guai a farlo arrabbiare". Viene riproposto l'alterco di Reggio Emilia e Icardi ricorda: "Ho parlato col capo ultrà dell'Inter dopo la partita; prima è stato un faccia-a-faccia un po' duro, ma poi abbiamo capito che è stato un episodio difficile, dopo una sconfitta per 3-1. Ma il problema non era coi tifosi, col Palermo però ancora arrabbiato per quanto successo ma poi ho incontrato i tifosi nel dopo gara e ci siamo chiariti. L'arrabbiatura era perché i bambini ci vedono come simboli, vengono sempre a chiedere le foto ad Appiano Gentile". 

Arriva il momento dell'ingresso in studio di Wanda Nara, e si accenna anche passionalità con la quale Maurito vive il suo amore, specie attraverso i social network. La moglie ricorda a proposito della nascita di Francesca: "Il medico era un suo super-tifoso, voleva tutto di lui: maglia, foto...". Sulla questione del misto tra pubblico e privato, legata anche ai figli di Maxi Lopez, lui dice: "Sono bambini esposti dal primo giorno, come Francesca; non penso sia un problema. Poi se c'è qualcuno che è disturbato lo accetto, ma non me ne frega niente". 

Wanda torna anche sulla mancata stretta di mano Icardi-Lopez a Genova: "Ero arrabbiata quando ho visto Mauro reagire in quel modo, poi ho capito. Per me il giocatore deve essere un esempio, poi ovviamente ognuno fa ciò che vuole. La cosa strana era che nei giorni precedenti Maxi è stato al compleanno del figlio e si sono anche salutati, credo". Ma l'amore è eterno? "Sì, ci vuole pazienza, fiducia e costanza. Ieri è arrivato a casa alle 4.30 e si è svegliato alle 8. Se fosse stato operaio non avrebbe avuto lo stesso stile, ma lo avrei sposato ugualmente. Lui coi figli di Maxi è un secondo papà, loro lo dicono sempre. Questo mi ha fatto innamorare di lui", sottolinea teneramente. 

Torna a rispondere Icardi: "Cosa manca all'Inter per diventare come la Juve? Vincere di più. Loro vincono di più perché hanno più cattiveria per vincere le partite". Cosa risponde alle accuse di Maradona? "Non me ne frega niente, io faccio la mia vita. Se lui la pensa così, va bene". Ma Icardi vuole passare alla storia o passare alla cassa? "Se potessi sceglierei tutte e due; se faccio la storia ho tanta cassa". 

 


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