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Il desiderio di Chivu per Aleksandar Stankovic: "In futuro si deve dire che Dejan è suo padre e non lui suo figlio"

di Christian Liotta

Per parlare di Aleksandar Stankovic, che molto bene sta figurando con la maglia del Lucerna, nella Super League svizzera, alla sua prima esperienza da professionista, Blick Sport ha raccolto il parere di chi lo conosce molto bene avendolo lanciato nel calcio dei grandi e allenato nella Primavera dell'Inter. L'ex tecnico nerazzurro Cristian Chivu non ha alcun dubbio sul ragazzo: "È destinato ad un grande futuro, però bisogna dargli tempo. Lo conosco da quando era bambino, era chiaro fin dall'inizio che aveva un grande desiderio di giocare a calcio", spiega Chivu, ex compagno di squadra del padre Dejan Stankovic. Chivu è convinto che il campionato svizzero sia il luogo perfetto per la crescita di un giovane: "Per questo avevo consigliato l'anno scorso a Mattia Zanotti di andare al San Gallo. Qualche giorno fa Aleksandar mi ha detto quanto fosse felice di essere al Lucerna e di poter giocare regolarmente”.

Nei giorni scorsi, Stankovic junior ha trovato il suo primo gol da calcio di punizione. Chivu gli ha insegnato qualche trucco? "No, per fortuna no. Ci sfidavamo in allenamento. Ma Ale vinceva sempre. Oggi ha una facilità e una tecnica impressionanti quando tira; e dire che l’ho sempre preso in giro perché in allenamento tirava in porta quattro calci di punizione su cinque, ma mai ci provava in partita. Fino all’anno scorso, poi improvvisamente ha iniziato a segnare gol anche nelle partite”. Ma in cosa può ancora migliorare? "In tutti i settori. Poi deve essere bravo a diventare lui il portabandiera della gamiglia Stankovic nel calcio. Il mio desiderio è che un giorno si dica che Dejan è il padre di Aleksandar e non Aleksandar il figlio di Dejan", ha concluso Chivu.

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