Ince: "Chi pensa che l'Inter sia battuta in partenza si sbaglia di grosso. Barella mi piace molto. Ecco cosa direi nello spogliatoio"
Paul Ince, ex centrocampista di Inter e Manchester United, guarderà la finale di Champions League dal divano sorseggiando "un bicchiere di vino e con la sciarpa nerazzurra al collo", come raccontato in esclusiva alla Gazzetta dello Sport. "Dopo aver sofferto tantissimo nei turni precedenti come ogni tifoso, voglio godermi questa benedetta finale. Chi pensa che sia persa in partenza si sbaglia di grosso", ha ammonito l'inglese parlando della sfida che metterà i nerazzurri di fronte al Manchester City sabato sera.
Sorpreso di vedere l’Inter in questa finale?
"Se pensi al girone con Barcellona e Bayern, sì, ma il percorso è d’élite e non deve sorprendere nessuno. Io so cosa significa un derby a Milano: è la partita più sentita e vibrante che abbia mai giocato, figurarsi stavolta che è stata una semifinale di Champions. Quanto mi sarebbe piaciuto stare in campo, sentire la gente chiamarmi “governor”, “governatore”! L’Inter ha passato quella battaglia a San Siro ed è a Istanbul con merito".
Ma quante possibilità ha l'Inter di vincere sabato?
"I tifosi dell’Inter a cui mi sentirò legato per sempre devono crederci, ma sono sicuro che i giocatori ci credono già: devono essere una cosa sola, una squadra come piace a me. E lo sono, si vede subito.... Contro gli avversari più forti l’Inter ha fatto le partite migliori. Ecco, in questa finale tutti devono essere al loro migliore livello per 100 minuti e allora sì che ci si divertirà".
Vede un Ince in questa Inter?
"Abbiamo fisici diversi, ma a me piace tanto la grinta di Barella: si vede che è un altruista. Avrà nella sua zona rivali come Gundogan, Rodri e De Bruyne, ma con Calhanoglu, Mkhitaryan, Brozovic può vincere la battaglia di centrocampo: chi la spunta là, comanda il match. Certo, se pensi pure ad Haaland, rischi il mal di testa, ma difendendo di squadra puoi almeno limitarlo". .
Se fosse nello spogliatoio prima della finale, il governatore cose direbbe ai ragazzi?
"Più o meno questo: “La strada è stata lunga, abbiamo lasciato sangue e lacrime lungo il terreno: non abbiamo lottato invano, ora portiamo il trofeo a Milano”. Dà abbastanza carica, no?".
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