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Inchiesta ultras, cosa rischiano Inter e Milan? L'avvocato Chiacchio: "Non mi sembra ci sia stata slealtà sportiva. E mi sento di escludere anche il comma 1..."

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

La Gazzetta dello Sport, per chiarire ulteriormente gli scenari e le eventuali ripercussioni su Inter e Milan circa l'inchiesta ultras, ha intervistato l'avvocato Chiacchio, esperto di diritto sportivo.

A metà della prossima settimana gli atti da Milano arrivano alla Procura Figc. Si può tracciare un profilo di rischio per i due club?
"C’è un perimetro sanzionatorio nei casi di questo tipo. Va premesso che la responsabilità delle società è oggettiva per le violazioni normative dei tesserati di un club e diretta per le infrazioni dei legali rappresentanti. Per le tematiche oggetto delle indagini della Procura di Milano le società rischiano delle sanzioni economiche e i singoli tesserati squalifiche o inibizioni".

È del tutto escluso il rischio del famigerato articolo 4 del Codice di giustizia sportiva?
"È quello che riguarda la lealtà sportiva, fa sempre da cornice a ogni eventuale provvedimento, ma non mi sembra questo il caso, per quanto emerso".

Quindi si riduce tutto attorno al comma 10 dell’articolo 25?
"Sì, perché per me è escluso dal panorama accusatorio anche il comma 1, quello che recita: “Alla società è fatto divieto di contribuire, con interventi finanziari o con altre utilità, alla costituzione e al mantenimento di gruppi organizzati e non organizzati di propri sostenitori”".


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