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Inter al top in tre anni: Zhang Jr ha un piano preciso. Ecco i 3 punti

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Tre anni. Questa la tempistica che, secondo la Gazzetta dello Sport, servirà a Suning per rendere l'Inter competitiva ai massimi livelli europei. Zhang Jindong vuole esportare il marchio della sua azienda a livello globale e il volano nerazzurro sarà determinante. Per questo motivo, le parole di Steven Zhang non sono uno slogan vuoto, ma hanno dietro un progetto concreto. La rosea ne spiega i tre punti cardine.

SEMPRE CHAMPIONS - Solo la Champions avvicina i nerazzurri in termini di fatturato ai bianconeri. Il club ha chiuso l’ultimo bilancio con 297 milioni di utile, plusvalenze escluse: siamo ancora a 114 milioni di distanza dalla società di Agnelli, ma considerando che in questo esercizio l’Inter potrà finalmente inserire i ricavi Champions – la stima minima è tra i 60 e i 70 milioni – e pur tenendo a mente l’effetto Ronaldo, il divario è destinato a diminuire.

MAGGIORI RICAVI - L'idea è quella di ampliare i ricavi attraverso il mercato asiatico e americano, senza dimenticare che la gestione di San Siro non è più rimandabile. Entro la fine dell’anno l’Inter vuole sedersi con il Comune per definire la questione, possibilmente insieme al Milan. La strategia è chiara: San Siro, rispetto a uno stadio di proprietà, garantirebbe ricavi simili a fronte di un investimento minore, stimabile sui 150 milioni (ovvero il costo complessivo di 300 diviso a metà con il Milan). Infine, lo sponsor sulla maglia. Il marchio Pirelli è in scadenza nel 2020, frutto del rinnovo automatico biennale della scorsa estate così strutturato: 10,5 milioni garantiti di fisso, 6 di bonus di qualificazione Champions e altri step previsti in base al cammino europeo, fino a un massimo di 22 milioni. Zhang è convinto che, una volta scaduto l’accordo (da lui ereditato) con Pirelli, qui ci sia margine di crescita.

GESTIONE TECNICA - Il neo presidente è stato chiaro: «Vorrei tutti i migliori, giocatori e dirigenti». Può esser colto un riferimento allo sbarco in area dirigenziale di Beppe Marotta, certamente. Ma è anche un segnale del presidente che da qui a fine stagione, al netto di contratti da rinnovare e/o già in essere, tutti dovranno dimostrare di meritarsi l’Inter da vertice, da Icardi a Spalletti.

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