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Inter U23, un 2025 chiuso in calo ma bilancio positivo. Tra giovani e fuori quota, ecco chi si è distinto

di Alessandro Savoldi

Con la sconfitta di Brescia si chiude il girone d'andata, e il 2025, dell'Inter U23. La squadra di Stefano Vecchi passerà il Natale al quinto posto, in coabitazione con Trento e Alcione Milano, a quota 27 punti. Un bottino soddisfacente, figlio di un percorso iniziato alla grande e concluso, nelle ultime settimane, con un calo significativo. I nerazzurri hanno pagato, come ha detto anche mister Vecchi, una mancanza di lucidità e di energia nelle situazioni più delicate, soprattutto in area di rigore. Un difetto ricorrente, da risolvere quanto prima per consolidarsi in questa categoria.

Dando un occhio alla classifica, il girone A di Serie C è estremamente equilibrato. Fatta eccezione per Vicenza, Lecco, Brescia e Cittadella nei primi quattro posti e per la Triestina, fanalino di coda a causa di una penalità pesantissima, tra la quinta e la diciannovesima ci sono solo dodici punti. Ancora: tra l'Arzignano, che in questo momento sarebbe l'ultima squadra qualificata ai play-off, e la Dolomiti Bellunesi, prima tra le formazioni coinvolte ai play-out, ballano tre punti. L'Inter U23 deve quindi ripartire forte, sfruttando la sosta per ricaricare le pile, e allontanarsi ulteriormente dalla zona calda, che ora dista sei lunghezze.

Diversi i ragazzi di Vecchi che hanno ben figurato in questo avvio di stagione. Primo fra tutti Luka Topalovic, quattro gol e quattro assist. Non è un caso che quando sia lui che Kamaté, altro protagonista per l'Inter U23, hanno abbassato i loro numeri tutta la squadra ne abbia risentito. Kamaté sta giocando tanto da quinto di destra ultimamente, ruolo che può fare ma che spesso ne penalizza la creatività e l'incisività in zona gol. Entrambi però hanno dimostrato di essere ottimi giocatori per la categoria, probabilmente i due più interessanti, almeno ad oggi, dal centrocampo in su. Nota di merito anche per Spinaccé, co-capocannoniere con La Gumina e autore di cinque gol in campionato.

Tra porta e difesa invece i nomi da seguire sono parecchi. Il primo è sicuramente quello di Francesco Stante. Il difensore, con un anno di esperienza in C alle spalle, sta crescendo ancora, partita dopo partita, ed è tra i migliori del campionato nel suo ruolo. Ottimo avvio di stagione anche per Christos Alexiou, braccetto di sinistra travolgente fisicamente e di grande personalità. Buon rendimento anche per Mayé Re Cecconi, fermo a lungo per un infortunio e rientrato da poco: segnali incoraggianti per lui. Tra i pali, nelle prime giornate, aveva fatto decisamente bene Calligaris, ora indisponibile ma punto fermo degli undici di Vecchi.

Due i giocatori che, fra tutti, hanno pagato il salto nei professionisti. Il primo è Matteo Cocchi, classe 2007 e quindi giovanissimo. L'esterno sinistro ha fatto vedere le sue capacità solo sporadicamente, con discontinuità. Fermo restando che si tratta di un patrimonio di livello assoluto per l'Inter e che, inevitabilmente, continuerà a crescere di settimana in settimana. Diverso il discorso per Agbonifo. L'ala ex Verona non ha ancora segnato in 13 presenze dopo la doppia doppia in Primavera 1 a Verona dell'anno scorso. Nel 3-5-2 o 3-4-2-1 di mister Vecchi fatica a trovare una collocazione e questo non essere a proprio agio si vede. Sotto tono anche Lavelli, non tanto in termini di prestazione ma sul piano realizzativo: zero gol in quindici presenze per lui.

E i fuori quota? Promossi a pieni voti Prestia e Fiordilino, mentre La Gumina sta avendo delle difficoltà di natura fisica. Il rendimento di capitan Prestia è stato ottimo. Peccato per l'infortunio che di recente lo ha estromesso per qualche partita, ma la sua presenza in campo conta eccome, da leader e da pilastro al centro della difesa. Bene anche Fiordilino, sempre al posto giusto in mezzo al campo. Passando a La Gumina, l'attaccante convive da diverse settimane con un infortunio e non gioca dal 3 novembre in casa dell'AlbinoLeffe. All'Inter U23 i suoi gol servono parecchio, la speranza è che possa rientrare quanto prima, visto che ha comunque segnato ben cinque gol nelle dieci presenze racimolate. Poco da dire invece su Melgrati, che ha risposto presente al momento del bisogno ma che nei piani della dirigenza era comunque il vice di Calligaris.

Quali possono essere, a questo punto, i buoni propositi dell'Inter U23 per il 2026? Il primo, in ordine di tempo e, a oggi, di importanza, è riuscire a vincere quanto prima, per lasciarsi alle spalle questa mini-crisi di fine 2025. Fondamentale poi trovare continuità e scappare definitivamente da un possibile coinvolgimento in lotta play-out. E, da ultimo, perché no, regalarsi una vittoria di prestigio contro una delle big di categoria per suggellare un anno che se dovesse finire come è iniziato sarebbe più che positivo.


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