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Jovetic: ''Sto bene, con la Juve ci sarò. Qui vorrei vincere tutto. Le critiche...''

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Tuttosport

Intervistato da Tuttosport, Stevan Jovetic parla a 360 gradi di se e dell'Inter. In attesa di tornare in campo per il Derby d'Italia. "Mi sento bene e domenica sarò pronto - dice il montenegrino -. La Juve resta un'ottima squadra e si rialzerà presto: non mi fido di chi parla di crisi. Per quanto riguarda l'Inter, invece, un po' sono stupito per questa grande partenza, ma ero convinto che avremmo fatto bene. C'è grande attesa per questa sfida, i tifosi ci chiedono una vittoria e noi vogliamo accontentarli. Tra l'altro, io ho battuto la Juve solo in amichevole, anche se contro di essa ho esordito in Italia entrando nel secondo tempo giusto in tempo per vedere Gilardino segnare l'1-1 della Fiorentina".

In passato, Jojo fu vicino ai bianconeri. "C'era l'interessamento con Conte in panchina, ma decisi di andare al City. E non sono pentito affatto della mia scelta, sebbene in Inghilterra ci siano stati poi tanti motivi che non mi hanno permesso di fare bene. A Firenze lottavo per il quarto posto, a Manchester per il titolo, proprio come qui all'Inter. Ora spero che finisca proprio come al primo anno al City: coppa e campionato. Pellegrini? Preferiva altri, non ho mai avuto continuità".

Jovetic si arrabbia quando sente in particolare alcune critiche. "Quella che sono tutto rotto mi fa adirare. Non è bello sentir dire cose su di te che non sono vere. Inter sempre vincente con me in campo? Non so, penso che con la Fiorentina avremmo perso anche se io avessi giocato: quella è stata la classica partita in cui gli avversari segnano a ogni tiro".

Inter noiosa? Il numero 10 non è d'accordo. "La gente parla tanto. A me basta che arrivino i punti, poi gli altri lasciamoli parlare. Sogno di fare all'Inter quello che Shevchenko, il mio idolo, ha fatto al Milano: vincere tutto. Quest'anno abbiamo la squadra per arrivare in Champions, per lo scudetto vediamo. Qui c'è pressione, ma ci sono abituato. Vero, la Premier è un altro mondo: lì va bene anche se perdi, l'importante è che ti vedano dare il 100% in campo". 

 


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