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Julio Cesar: "Inter, vincere il derby sarebbe un messaggio. Handanovic? Gran portiere. E per il futuro c'è già Brazao"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

"Il derby è sempre derby, però va pesato. In campionato il Milan è avanti e l’Inter insegue: vincere in coppa potrebbe significare mandare un messaggio in chiave scudetto. Il Milan viene da una sconfitta che può pesare sul morale. E l’Inter potrebbe approfittarne. Però c’è Ibrahimovic che sta facendo cose straordinarie: si merita tutto, è un esempio per i giovani". Lo dice Julio Cesar, intervistato oggi dalla Gazzetta dello Sport.

Il ricordo più bello?
"Il primo resta indimenticabile per impatto e atmosfera. Avevo maglia e calzettoni gialli e i pantaloncini neri: vincemmo 3-2. Se devo scegliere “il momento”, il rigore parato a Ronaldinho".

Cosa manca a questa Inter per “dominare” come la sua?
"Difficile fare paragoni: Moratti fu bravissimo a costruire la squadra anno dopo anno, un tassello alla volta fino al Triplete. Oggi con tutti i cambiamenti che ci sono stati è difficile ripercorrere quell’epoca. L’Inter ha ottimi giocatori e un grandissimo allenatore. La strada è giusta, deve continuare a credere nel progetto. Tutti nella stessa direzione, un passo alla volta".

Conte - nel suo essere motivatore – ricorda Mourinho?
"È preparatissimo. Ho avuto la possibilità di vederlo al lavoro in Cina: spinge tanto, è molto esigente e trasmette passione. Sta facendo un gran lavoro".

Cosa ne pensa delle critiche nei confronti di Handanovic?
"Il ruolo del portiere è delicato. Anche io sono stato criticato perché quando dimostri di essere tra i migliori, tutti si aspettano sempre il massimo. Samir è ancora un grande portiere, molto serio e professionale. Giusto per l’Inter".

Un nuovo Julio per l’Inter?
"Premessa: mi parlano tutti benissimo di Filip Stankovic, che purtroppo non ho avuto il piacere di vedere dal vivo. Ma se alla sua età va già in panchina in Champions significa che ha qualcosa di speciale. Ma l’Inter ha già “in casa” il nuovo Julio Cesar ed è Brazao (brasiliano del 2000, ora all’Oviedo, ndr). Ha le potenzialità per diventare il più forte al mondo".

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