.

Juventus-Inter, annotazioni tattiche - Medel, Gagliardini e Perisic: ecco come fare bene stasera al J-Stadium

di Matteo Serra

Juventus-Inter è una di quelle partite che tutti vorrebbero giocare, ma che solo 22 persone (più cambi) avranno il piacere e l'onore di farlo. Tutto il resto del mondo quindi avrebbe il piacere di essere almeno nei panni di Allegri e Pioli, per dire ai giocatori come scendere in campo. Lunedì mattina ogni tifoso si riempierà la bocca di "avrebbe dovuto", "avrebbe potuto", "fossi stato io". In questo Angolo Tattico, proviamo ad anticipare i tempi e, nella speranza che Pioli possa leggerci, proviamo a dargli qualche consiglio. 

INIZIO CRUCIALE - Il primo elemento per uscire indenni dallo Juventus Stadium sarà azzeccare l'approccio alla partita. La Juventus in casa parte sempre molto aggressiva, cerca subito di trovare la rete del vantaggio nei primi minuti, per poi poter gestire il resto della partita. In questo senso, prendere un gol nei primi 20 minuti potrebbe mettere già a serio rischio la possibilità di tornare a Milano con il sorriso, perché la squadra di Allegri ha dimostrato di avere la forza per difendere, anche sapendo soffrire, il vantaggio di un solo gol. Per questo l'Inter non dovrà difendersi bassa ma dovrà avere il coraggio di alzare il proprio baricentro, cercando di portare il recupero palla il più vicino possibile alla metà campo avversaria. Questo però senza mai perdere l'equilibrio: andare a pressare la Juve nella sua area di rigore rischia di rivelarsi una mossa suicida, perché la partita dura comunque 90 minuti e la Juve ha la forza per fare male in qualunque momento. Con Bonucci i bianconeri cercano sempre di iniziare l'azione con la palla a terra, ma la presenza di un giocatore come Mandzukic, permette anche di cercare il lancio lungo e scavalcare il pressing avversario. Quindi l'Inter dovrà essere brava a mantenere la lucidità, soprattutto nei primi minuti, per capire quando la squadra avversaria va pressata alta, perché in difficoltà, e quando va aspettata. 

DECISA SULLE FASCE - Inter e Juve giocano con un sistema di gioco speculare in cui sono decisive le fasce. In particolar modo lo scontro Alex Sandro-Candreva e Cuadrado- Ansaldi (o Nagatomo). Candreva dovrà trovare presto le misure al brasiliano, che spesso agisce da regista esterno nella Juve ed è il giocatore che permette alla squadra di trovare il giusto sbocco sull'esterno. Il numero 87 però dovrà anche essere bravo ad attaccarlo alle spalle, cercando di sfruttare a pieno gli spazi che Alex Sandro comunque, per forza di cose, concederà. Mandzukic ha tanta corsa, D'Ambrosio dovrà spolparlo fino all'osso, preoccupandosi però più del terzino avversario che del croato. Sull'altra fascia Perisic se la vedrà con Lichesteiner, che con ogni probabilità rimarrà più bloccato proprio per controllare l'avversario. Sia Ansaldi che Nagatomo possono andare in seria difficoltà con Cuadrado, giocatore molto rapido. Proprio questo aspetto potrebbe soffrire l'argentino, mentre il giapponese ha dei limiti difensivi palesi. Per questo Pioli opterà per Ansaldi, che ha dalla sua l'esperienza per affrontare la partita con la giusta sapienza tattica: mai attaccare Cuadrado, che sul breve è micidiale, ma aspettarlo, cercando di non farsi mai colpire alle spalle. Ansaldi dovrà essere bravo a leggere sempre l'azione e scappare in anticipo, per anticipare ogni mossa del suo avversario. Decisivo poi sarà il raddoppio che il mediano di turno, Medel o Kondogbia, dovrà costantemente fornire. Proprio la posizione del cileno è un altro punto di domanda nella testa di Pioli: metterlo in difesa o a centrocampo? In mediana avrebbe la possibilità di limitare Dybala, il giocatore che fa girare la Juve, ma dietro potrebbe essere ancora più decisivo. Murillo infatti ha grandi colpi difensivi, ma troppo spesso azzarda e sbaglia, e in una partita dove vincerà chi avrà più cervello può diventare una brutta scelta. Quindi Medel in difesa e il duo di centrocampo Gagliardini e Brozovic; entrambi hanno la corsa e la tecnica per affrontare a testa alta Pjanic e Khedira. Con il loro dinamismo devono bloccare la regia di Pjanic, non particolarmente illuminata solitamente, e dovranno osservare gli inserimenti di Khedira, altra arma in più della Juve. Medel fisicamente può soffrire la corsa in progressione del tedesco, per questo andrebbe messo qualche metro indietro. Inoltre Gagliardini e Brozovic sanno ribalbate meglio l'azione rispetto al Pitbull, e l'Inter ne avrà bisogno. Da non prendere in considerazione Kondogbia, assolutamente non idoneo a questa partita per spessore tecnico che fisico. Infine dietro Icardi, Joao Mario. Il portoghese ha il cervello, è capace di scambiare la propria posizione velocemente con Perisic e Candreva, per dare meno punti di riferimento ad una difesa piuttosto stabile come quella formata da Bonucci e Chiellini. Sarà fondamentale gli scambi veloci nello stretto; tenere il pallone tra i piedi anche quando scotta, e in questo Joao Mario è il migliore giocatore della rosa. La Juve concede poco ma concede, l'Inter deve saperlo, aspettare e punire. Il tempo di scansarsi allo Juventus Stadium è finito. 


Show Player
Altre notizie