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Klinsmann: "Lautaro un fenomeno: ora la Champions. Una punta in più per l'Inter? Dico no perché..."

di Redazione FcInterNews.it

"Fenomeno". E' la prima parola che viene in mente a Jurgen Klinsmann parlando a La Gazzetta dello Sport di Lautaro Martinez. "Negli ultimi due anni è cresciuto in modo esponenziale, straordinario. Sta correndo a cento all'ora, e il bello è che si è meritato tutto, come se dopo aver vinto il Mondiale del 2022 si fosse sbloccato in modo definitivo. Per l'Inter resta indispensabile. Cosa mi colpisce di più? La capacità di segnare in qualsiasi modo e da ogni posizione. In più, ha l'atteggiamento giusto. È logico che una punta come lui, dopo aver vinto lo scudetto, non ami stare in panchina, ma anche se li davanti c'è sempre il miglior Messi, ogni volta che entra dà il massimo. Ha una testa da leader e responsabilità".

Fondamentale l'apporto di Simone Inzaghi. "Nel modo più assoluto. L'ha capito più di tutti. Quando l'allenatore e la punta trovano il giusto feeling, succede quello che è successo: capocannoniere, scudetto e seconda stella. Simone, con Lautaro, ha fatto un lavoro straordinario".

In tema di attaccanti, all'Inter è arrivato Taremi. "Mi piace molto. Quando c'è da segnare, segna. L'ha sempre fatto. E poi sa anche giocare per la squadra e fare assist. Lui e Lautaro insieme li vedo bene. Una punta in più? No, l'Inter sta bene così. Quando hai Taremi, Lautaro, Thuram e magari Arnautovic, non serve aggiungere un altro attaccante. Potrebbe anche minare gli equilibri dello spogliatoio. L'Inter è già fortissima così. Resta la favorita per il titolo anche per il prossimo anno".

Per Lautaro e per l'Inter sarà "un anno infinito. A fine stagione ci sarà anche il Mondiale per club, ma non avrà problemi. La fascia gli ha dato responsabilità. L'argentino è un campione assoluto, si può collocare serenamente tra i più forti al mondo nel suo ruolo. Se avrebbe giocato nella mia Inter? Certo, senza dubbio. Magari avrebbe preso qualche calcione in più, perché negli anni Ottanta e Novanta si davano randellate di un certo tipo agli attaccanti, soprattutto quelli veloci come lui, ma avrebbe segnato comunque. Prossimo step? Vincere la Champions League. Gli manca solo quella. E anche lì ha una rivincita da prendersi".


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