La difesa dell'Inter del futuro: chi tra Bastoni o Bisseck può essere il perno centrale? Inzaghi apre il dibattito
Ad aprire il dibattito sono le parole in conferenza stampa, lunedì, di Simone Inzaghi: "Mi piacerebbe vedere Bisseck anche da centrale dei tre, ma senza Acerbi e De Vrij penserei più a Bastoni perché anche in nazionale abbiamo visto che può farlo".
La questione potrebbe diventare cruciale, nel futuro prossimo/remoto, perché Acerbi ha 36 anni e qualche problema fisico che di tanto in tanto fa capolino, mentre De Vrij ne ha 32, sta facendo benissimo, ma talvolta è allo stesso modo alle prese con qualche "stop and go" legato allo scricchiolio del fisico.
A prescindere da quelle che saranno le scelte della prossima estate, quando entrambi saranno ancora sotto contratto (nel caso di Acerbi con una clausola di uscita per il club) è bene pensare al ventaglio di soluzioni presenti in casa. Quindi: Bastoni, già visto in azzurro come perno centrale per lasciare spazio a sinistra a Calafiori, oppure Bisseck che nello stesso "slot" ha giocato giusto qualche minuto a Empoli in garbage time.
Sull'esperienza già messa da parte in quella posizione, non c'è molta discussione su chi sia avanti. Non solo Bastoni ha giocato di più come regista difensivo, ma lo ha fatto in una competizione di alto livello come l'Europeo (pur finita male con l'Italia) e ha davanti la prospettiva di doverlo fare ancora, una volta che Calafiori tornerà a disposizione. A meno che Spalletti non opti per Buongiorno titolare con Bastoni "braccetto" e il centrale dei gunners in panchina.
Pensare a un Bastoni in quella posizione, però, vuol dire privarsi di un giocatore che interpreta il ruolo di terzo a sinistra come pochi altri (forse nessuno) al mondo. Carlos Augusto si è dimostrato una validissima alternativa, Bisseck ha giocato anche quest'anno in quella posizione, ma nessuno dei due ha ancora mostrato la visione di gioco, la capacità di aprire il campo e anche quella di arrivare coi tempi giusti sul fondo (scambiandosi con Dimarco) tutte mescolate nello stesso calciatore.
Ovvio: c'è anche la possibilità che la dirigenza agisca sul mercato. Si tratti di Tah o di chi per lui, a meno che Palacios non esploda improvvisamente è ragionevole pensare che l'Inter vada sul mercato tra pochi mesi o al massimo nel 2026.
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