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La Russa sull'inchiesta Curve: "Un 5% di tifosi pensa che allo stadio si possa fare tutto". Acqua sul fuoco sui contatti ultras-Inter

di Redazione FcInterNews.it

A margine della presentazione del libro 'Inter seconda stella', il presidente del Senato, Ignazio La Russa, noto tifoso nerazzurro, ha espresso il suo parere sull'inchiesta delle Curve che coinvolge anche la propria squadra del cuore: "Io sono un tifoso, ho sempre seguito poco la politica del calcio e adesso sto leggendo da spettatore quello che accade. Penso che il 95% dei ragazzi che vanno in Curva lo faccia per passione e senza di loro sarebbe meno bello andare allo stadio. Chi invece ci va per affari o reati non solo va punito, ma il nostro impegno deve essere per una bonifica. Quando è stata tolta la polizia dagli stadi è stato giusto dal punto di vista pratico perché ha allentato le tensioni, ma è anche stato un segnale sbagliato perché lo ha definito con una sorta di extraterritorialità, come se allo stadio in assenza di polizia e carabinieri non valessero le regole sui reati. Non serve rimettere dentro le forze dell'ordine, quanto piuttosto far capire che lo stadio non è una zona extraterritoriale. Un 5% di tifosi è convinto che dentro si possa fare tutto, ma lo stadio è parte dell'Italia".

Per quanto concerne i dialoghi tra gli ultras e i tesserati dell'Inter, La Russa getta acqua sul fuoco: “Stando alle dichiarazioni di ieri non mi risulta che ci sia uno stato di sottomissione. Quindi parlare è bene ma se tu non hai timore. L’esito del parlare deve essere chiaro”. 

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