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Lautaro Martinez: "Il mio obiettivo è giocare in Europa, amo la Serie A e la Liga. Ora la Libertadores col Racing"

di Mattia Zangari

"Perché non mi accontento nemmeno quando segno una tripletta come è successo contro il Cruzeiro? Perché oltre i tre gol bisogna analizzare l'intera prestazione E la rapida analisi che ho fatto è stata che ho perso un sacco di palloni di cui dovevo liberarmi velocemente per darli a un compagno. Ecco perché ero arrabbiato, ma felice perché abbiamo debuttato in Coppa contro un avversario molto difficile che ha giocato molto bene, con giocatori di alto rango, e abbiamo vinto". Inizia con un'autocritica la lunga intervista rilasciata ai microfoni di AS Argentina da Lautaro Martinez, attaccante del Racing promesso sposo dell'Inter. 

E cosa devi fare di più per essere felice di una tua prestazione? 
"Non so perché non penserò mai che faccio tutto bene, questo succede solo a Messi. È il mio modo di migliorare. Quando finisco una partita, guardo di nuovo l'intera partita per analizzarla. Cerco di correggere gli errori che faccio per non ripeterli nella partita successiva".

Sei arrivato a 16 anni da Bahía Blanca, quale è stata la cosa più difficile?
"Senza dubbio lasciare la mia famiglia a Bahia, sono molto legato a loro. Andare via di casa per venire a giocare a Buenos Aires è stato molto difficile. Ma col tempo mi sono adattato. La concorrenza è molto più grande in un grande club come Racing e anch'io mi sono dovuto adattare a questo. Ma i miei compagni e gli allenatori mi hanno aiutato molto, sarò sempre grato". 

Quale significato ha avuto per te rappresentare l'Albiceleste in un sudamericano e in una Coppa del Mondo U-20?
"E' successo così tutto velocemente nella mia carriera... Ho fatto il mio debutto nel Racing nel 2015. Ho partecipato con la squadra Argentina al Torneo di Alcudía. E poi al sudamericano in Ecuador e al Mondiale di Corea: sono esperienze che ti aiutano a crescere. Abbiamo affrontato il Brasile nel Sud America e ho segnato un gol che è uno dei più importanti della mia carriera".

Quando hai debuttato, il Racing l'anno prima era stato campione con due simboli come Diego Milito, Sebastian Saja: come è prendere il posto di questi giocatori?
"Lavoro, sforzandomi. Anche se non sono ancora all'altezza, sono idoli. Ho imparato molto ascoltandoli e allenandomi. Sento che non ho sbagliato a venire al Racing: Milito è stato un giocatore incredibile. Ma mi ha aiutato molto, mi ha insegnato un sacco di cose. Diego trasmette costantemente ciò che significa questo club. Mi dice sempre di diverirmi".

Come puoi mantenere la calma quando 35.000 persone cantano il tuo nome e c'è pure Sampaoli tra il pubblico?
"Non so come spiegarlo. Dovresti essere dentro di me per capire come ci si sente. Ho 20 anni, sono arrivato non molto tempo fa nel club, è successo tutto così in fretta ... Ho vissuto molte cose bellissime. Tutto è bello. È quello che ho sempre voluto vivere". 

Ogni giorno ti aspetti di entrare a far parte della lista di Sampaoli?
"Non voglio mentirti, ci spero. Tutti me lo dicono. E sto aspettando la chiamata. Ma io lavoro principalmente per vincere le partite con la mia squadra, poi spetterà al ct prendere una decisione". 

Hai avuto un incontro con lui, cosa ne pensi?
"
Ho parlato con lui quando sono stato infortunato, abbiamo visto video di miei partite. Abbiamo anche parlato di come sono nella vita privata. È stato molto positivo andare al centro sportivo di Ezeiza. Anche quando è venuto a vedere l'allenamento prima della partita con l'Hurracan. Lavoro ogni giorno per migliorarmi, cerco di pensare a quello di cui la mia squadra ha bisogno". 

Cosa significa per te indossare la maglia della nazionale argentina?
"E' il massimo. Ed essere inserito tra i covnvocati significherebbe molto per me. Ho fatto da sparring per la squadra senior e mi è piaciuto molto. Non ho potuto incontrare Messi perché era a Barcellona in quel momento. Ora sto lavorando per raggiungere i miei obiettivi e uno dei più vicini è la convocazione in Nazionale. Così lavoro ogni giorno per dare il meglio nel mio club e cercare di raggiungere questa possibilità". 

Sogni di giocare con Messi? Come te lo immagini?
"Sì, certo. Ho detto più volte che se giocherò con Messi, mi stancherei di segnare gol perché lui è il migliore del mondo che reagala grandi asist. Sicuramente mi stancherei di fare gol. Per prima cosa vorrei conoscerlo perché non sono mai riuscito". 

Che cosa diresti a Messi?
"Ringrazio Messi per tutto ciò che rappresenta per il nostro calcio, per gli argentini. Questa è la prima cosa che farei se avessi la possibilità di incontrarlo. Sogno di giocare con Messi, ma prima devo continuare a migliorare nel mio club, dare il meglio di me qui e poi sarà la scelta di un allenatore". 

Sogni di essere al Mondiale russo?
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Il sogno è quello di giocare una Coppa del Mondo sarebbe. Ci penso da quando sono bambino. Lavoro in questo club per questo, per migliorare ogni fine settimana, per migliorarmi ogni giorno; se poi capiterà l'occasione, voglio approfittarne". 

A chi ti ispiri?
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A Messi perché fa tutto bene. Guardo anche Gonzalo Higuain in particolare. Adoro il suo modo di giocare e come si muove. E poi guardo il Kun Aguero che ha una grande potenza. Adoro il calcio argentino Cvitanich e Nacho Scocco, che hanno grandi movimenti. Imparo da tutti". 

Guardi il calcio europeo? Ti piace?
"Guardo più calcio argentino, soprattutto sugli attaccanti per continuare ad imparare, a migliorare. Poi osservo anche i difensori perché devo affrontarli". 

Sei stato accostato a diverse squadre europee, tra cui l'Atletico... 
"Giocare in Europa è mio un obiettivo. Sarebbe qualcosa di bello per crescere a continuare ad imparare. Quando avevo offerte, volevo rimanere per continuare ad imparare. Ho mantenuto ciò che ho promesso, ho rinnovato il mio contratto e voglio vincere la Copa Libertadores. Poi vedremo. Mi piacciono il campionato spagnolo e quello italiano. So che mi inserirei bene lì, mi piacciono molto". 

Perché è sfumata la possibilità di andare all'Atletico Madrid? Hai parlato con Simeone?
"Ho parlato con lui, mi ha detto dell'interesse nei miei confronti e mi ha spiegato il significato del club. Ho visto che c'era interesse, ma ho deciso di rimanere al Racing per continuare a migliorare". 


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