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L’Inter come una serie tv, sta vincendo una corsa tra tartarughe. Icardi scende dall'Aventino, sentenza Ninja

di Marco Lo Prato

Qualcuno avvisi una piattaforma di streaming, perché l’Inter sta diventando un ottimo prodotto d’intrattenimento. Se l’anno scorso la pietra miliare è stato il gol di Vecino all’Olimpico, in questa stagione la squadra di Luciano Spalletti sta superando sé stessa. Dopo il drama legato al ritardatario Nainggolan, al partente Perisic e all’abitante dell’Aventino Icardi, in una serata d’inizio primavera l’intera squadra decide di resettare quanto successo finora e di dare un segnale al campionato che nel frattempo ha visto il Milan, la Roma e la Lazio rallentare nella corsa alla Champions League. La gara tra la tartaruga e Achille è ancora in corso e l'Inter sembra sempre quella più attrezzata per arrivare fino in fondo. Ma quel che fa ben sperare i tifosi interisti non deve essere il risultato delle altre, ma la coralità di un insieme di giocatori che nonostante gli alti e i bassi della stagione hanno dimostrato di non smarrire mai del tutto la bussola anche nei periodi di alta marea. E questo merito va riconosciuto all’allenatore che fra mille difficoltà ha dimostrato di saper portare la barca in porto. Mancano otto partite, poi si vedrà.

SQUADRA - Più di tutti, è emblematico il gol di Perisic. Nainggolan recupera palla, Asamoah la cede a Icardi il quale apre il piatto per l’inserimento del 44 che a sua volta d’interno spiazza Radu. È un momento clou per riaccende la fiammella del #PerisicToIcardi, solo che al contrario. E l’abbraccio con cui si suggella il tutto sa di tregua, almeno fino a maggio. Ma l’Inter che scende in campo a Marassi (dove non vinceva dal 2011) è una lontana parente della bruttura vista domenica contro la Lazio: Brozovic fa girare la squadra, gli inserimenti degli esterni sono puntuali e mortiferi (che bravo Politano) e l’aver ritrovato l’attaccante titolare aiuta nei meccanismi di tensione mentale che aiutano ad annichilire il Genoa, mai in partita. Poi, Gagliardini: quattro gol ai liguri fra andata e ritorno e una propensione sempre maggior al gioco in area. Perché non riproporlo più spesso, visto che quando ha giocato ha dimostrato di avere ancora qualcosa da dire con la maglia dell’Inter. Che è poco per meritarsi una conferma in vista della prossima stagione, ma sicuramente è meglio di quanto visto in alcune partite da altri titolari. 

POLI-VALENTE - Qualche giorno fa, abbiamo detto che Politano era stato lo specchio di un’Inter volenterosa ma inconcludente contro la Lazio. Ieri sera, Poli fa tutto bene e la prima metà di gara è un inno al riscatto. Il 16 azzecca sempre il tempo del primo dribbling e diventa una spina nel fianco della difesa del Genoa, tanto che costringe spesso Prandelli al raddoppio. Probabilmente è uno di quei giocatori che si trovano meglio a dividere il campo con un giocatore letale fra le linee con Nainggolan che lo aiuta - grazie ai suoi movimenti - a risultare più imprevedibile. Nel secondo tempo si abbassano i ritmi, ma la sostanza non cambia. Al netto di alcune parentesi da matita rossa, stiamo parlando di uno dei giocatori più costanti nel rendimento di questa stagione. Manca qualche gol all’appello, ma - sempre in ottica 2019/20 - stiamo parlando di un legittimo pretendente a un posto in squadra. 

IL RITORNO - Le campagne mediatiche sui ritorni in campo non sono mai gratificanti. Tuttavia, Mauro Icardi ha gestito nel migliore dei modi il rientro dopo oltre 50 giorni d’assenza. Partita intelligente, fatta di qualche strappo e di sapienti tagli che hanno messo in crisi una volta in più òa già traballante difesa del Genoa. Un gol, un palo e un rigore procurato (con espulsione) sono un bottino niente male, soprattutto se si considera le condizioni ambientali in cui Maurito ha giocato: fischi da parte di tutto il pubblico, con annessi insulti da parte dei tifosi interisti. Il ritorno alla normalità è sancito dall’abbraccio con i compagni e dalle parole di Nainggolan: “Icardi ha dimostrato di volere il bene dell’Inter. In spogliatoio risolveremo i problemi che abbiamo, in campo lottiamo tutti uniti per il terzo posto”. Amen. 

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