Mancini: "Terzo posto ancora possibile. Mou? Moratti può invitare chi vuole"
Fonte: Appiano Gentile (CO) - Dall'inviato al centro sportivo 'Angelo Moratti': Francesco Fontana
Domani sera l'Inter sfiderà al 'Meazza' una Sampdoria in difficoltà, che vive un momento particolarmente complicato con la vittoria che manca dallo scorso 5 gennaio, quando arrivò il successo contro il Genoa. Da allora 5 sconfitte e 2 pareggi per i blucerchiati, che ora devono fare i conti con una classifica deficitaria (25 punti a pari merito proprio con il Grifone, Frosinone staccato di sole tre lunghezze). Un impegno comunque da non sottovalutare per i nerazzurri, considerando i soli 9 punti raccolti nelle ultime 9 uscite. Come ogni giornata di vigilia, spazio alle parole del tecnico Roberto Mancini, che in conferenza stampa presenta la gara del week-end:
Com'è andato questo ritiro? Come l'hanno presa i giocatori?
"Abbiamo fatto questi giorni per stare in tranquillità e lavorare senza pensare ad altro. Tutto bene".
Terzo posto raggiungibile?
"Sì, nulla è perduto nonostante Firenze".
Si dovevano ritrovare armonia e leggerezza stando insieme?
"Soprattutto. Non c'è stato nulla di punitivo, chiaro che il ritiro non piaccia a nessuno, ma è anche giusto cambiare qualcosa per virare questa situazione. Tutti hanno accettato e lavorato bene".
Stai lavorando su un undici delineato?
"Non cambia molto tra 4-3-3 o 4-4-2, il sistema non cambia. Siamo andati bene con questo ma anche con altri, abbiamo variato poco".
Hai capito con i colloqui cosa è successo?
"Il calcio è questo, entri in un trip negativo e non ne esci. Poi magari torni a vincerne 5-6 di seguito di colpo. Non è una questione fisica, tecnica o tattica. Le cose non stanno andando bene nonostante buone gare e bisogna accettarlo, stando dietro alla situazione per recuperare. Cercare motivazioni non serve, il calcio è così".
Bisogna essere bravi a protestare, non è il caso di introdurre una regola interna?
"Per questo abbiamo preferito stare un po' zitti dopo Firenze, vediamo".
Bisogne essere bravi a volte a fare dei cambiamenti in anticipo?
"Noi abbiamo fatto 6 partite e perso 2 volte, non 6. Purtroppo sono arrivati pareggi ma i punti raccolti prima ci tengono in corsa per il terzo posto. C'è stato un momento difficile ma non si può cambiare tanto per farlo. Questa settimana lo abbiamo fatto per trovare la serenità".
Oggi cos'è Palacio per l'Inter?
"Un giocatore straordinario, per i gol, per il comportamento. Sicuramente è un esempio per tutti, peccato per l'età che passi. Ma riesce sempre a dare il massimo".
Delle critiche a te quale ti ha dato più fastidio?
"Non ho letto niente, non ho idea. Ognuno è libero di scrivere ciò che vuole, so come funziona in Italia. Se vinci sei il migliore, se perdi sei il peggiore. Faccio l'allenatore dopo aver fatto il calciatore, forse parlo troppo di calcio".
Non avere gente di calcio intorno è un limite?
"Non è un deficit, quando le cose vanno male si tira fuori di tutto. Basta non leggere. Non mi preoccupo".
Pagliuca ha detto che il vero Mancini è quello incazzato. Lo sei?
"Uno si può incazzare in certe situazioni ma succede a tutti. A parte Eriksson, gli altri si arrabbiano tutti. Poi se mi capita fa notizia e potete scriverne, mi potete ringraziare".
In questi giorni quali tasti hai toccato con i giocatori?
"Quelli di trovare tranquillità e consapevolezza, sapendo che questo è il calcio. Ci sono momenti così, in un niente cambia tutto. Se tra 5 partite siamo terzi si parlerà al contrario. In questi momenti bisogna parlare di meno, se potessi non fare la conferenza sarebbe meglio. Inutile parlare a volte, bisogna dare il massimo per uscirne".
Quando hai saputo di Mourinho in tribuna in un momento del genere cos'hai pensato?
"Tutti possono venire, Moratti lo ha invitato e Moratti può fare quello che vuole. Non è un problema. Per quello che riguarda il momento delicato sarebbe difficile anche una partita con la Primavera. Ora incontriamo una Samp in difficoltà e sarà delicata".
FcIN: cosa pensa dei due turni a Kondogbia? Rinnovo Nagatomo e riscatto Telles, quali sono le situazioni?
"Telles deve solo fare esperienza, ha grandi possibilità ma sono cose di cui parleremo a fine anno. Nagatomo ama l'Inter, poteva andarsene in Premier a gennaio ma è voluto rimanere. Per Kondogbia sono dispiaciuto, stava migliorando e spero gli tolgano una giornata".
Quali sono le sensazioni del presidente dopo Firenze?
"Chiaro che dopo una sconfitta alla fine le sensazioni siano difficili da decifrare, lui era tranquillo e consapevole che si possa arrivare al terzo posto".
Sarà una partita delicata per Eder contro la Samp?
"Non sarà condizionato, anche se non ha segnato è stato sempre importante. Poi inizierà a segnare, ha lavorato bene, è serio e abbiamo fatto un buon acquisto".
Questa rincorsa al terzo posto può somigliare a quella del City che ha vinto il titolo?
"Mi ricordo all'epoca che ne abbiamo vinte tante, dobbiamo fare lo stesso per arrivare terzi. Le squadre sono diverse ma quando si recuperano punti e si centra l'obiettivo diventa impostante".
Ipotizzabile che dei tre centrocampisti rimasti uno rimanga in panchina?
"Non so, ne chiameremo uno dalla Primavera, poi uno degli esterni può giocare in mezzo. Soluzioni ne abbiamo".
Ha parlato con Melo dopo la squalifica? Come l'ha visto?
"Spero che torni a essere quello dell'inizio quano è stato fondamentale per esperienza e qualità di gioco".
Alla domanda sui 5 titolari, a fine conferenza Mancini invita i giornalisti a vedere gli allenamenti.