Marotta: "Calcio a rischio default, il Governo non ha dato nulla. Servono ricavi e riduzione ingaggi"
di Redazione FcInterNews
Marotta sottolinea alcuni aspetti da migliorare, ma anche la peculiarità a livello industriale di un mondo che fattura come pochi altri. "Si pensa che il calcio sia ancora il mondo dei presidenti “ricchi-scemi” che buttano via soldi per diletto - aggiunge l'a.d. -. Il nostro mondo fa fatica a farsi riconoscere per quello che è, però come si fa a ignorare il fatto che il calcio professionistico è un comparto industriale come gli altri? Che ha un giro d’affari pre-pandemia di quasi 4 miliardi e ne versa all’erario ogni anno 1,2? Non c’è dubbio che si debba creare un modello più sostenibile, riducendo gli ingaggi. Calciatori e sindacati non possono celarsi dietro i contratti principeschi firmati in epoca pre-Covid. Ma attenzione ai tagli eccessivi. Non possiamo permetterci di perdere competitività a vantaggio dei tornei stranieri. Sarebbe un circolo vizioso. Semmai dobbiamo far crescere i ricavi".
A pesare sui bilanci è anche la scelta di fermare le sponsorizzazioni legate alle società di scommesse. "Oltre 100 milioni di contratti volatilizzati. Mentre all’estero e in ambito UEFA giochiamo contro club sponsorizzati da società di quel settore che peraltro produce un giro di puntate da oltre 10 miliardi all’anno su eventi calcistici. Perché non riconoscere a nostro favore una sorta di copyright e un fondo più cospicuo su questo volume d’affari?".
Fonte: Calcio & Finanza.
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