Marotta: "Io via dall'Inter? Fake news, sto bene qui e voglio ottenere risultati. Basta parlare di Lautaro"
Ai microfoni di Sky Sport, Beppe Marotta, ad sport dell'Inter, presenta la gara di questa sera contro l'Hellas Verona, incrocio importante per i nerazzurri chiamati a rispondere al sorpasso dell'Atalanta per riavvicinare il secondo posto della Lazio. Con inevitabili digressioni anche sul tema mercato:
Partiamo dalla partita, avendo visto le frenate di Juve e Lazio quanto rimpianto c'è di non aver approfittato prima e quanta voglia c'è di riaprire qualcosa?
"Il rimpianto è tanto, ma ora bisogna mettere da parte la sconfitta e fare un ottimo risultato stasera".
Eriksen e Lautaro in panchina. Per l'argentino vi aspettate che possa stare tranquillo in questi giorni?
"Per quel che riguarda il turn-over, penso sia fisiologico visti gli impegni ravvicinati. Giusto che sia il tecnico a decidere la formazione da schierare, poi coi cinque cambi si può essere determinanti anche dalla panchina. Lautaro? Questa cosa non ci distoglie dagli impegni, direi che ne abbiamo parlato fin troppo",
Vi aspettavate di più da Eriksen?
"Le aspettative erano e sono molte, ma è chiaro che venendo dall'estero ci potessero essere delle difficoltà. Conte sta facendo il massimo per inserirlo ma bisogna avere pazienza per non caricarlo di troppe responsabilità".
Ma da lui ci si aspettava di più, questo ha destabilizzato la squadra?
"No, non ci sono responsabilità del singolo. La squadra si è espressa bene, poi il cambio modulo penso sia un fatto altrettanto fisiologico. L'allenatore lo ha fatto anche altrove".
Sono circolate voci di un suo ritorno alla Juve. Sta succedendo qualcosa?
"Sono assolutamente fake news, io sono legato all'Inter e sto bene a Milano e a lavorare in questo club. Sono stimolato tantissimo nel raggiungere obiettivi per questa società che ha una storia. Voglio ottenere dei bei risultati dando la mia collaborazione, ci vuole pazienza e questa è la cosa che manca più di tutte. Serve tranquillità nel raggiungere obiettivi importanti, noi cresciamo di mese in mese al di là delle statistiche. Oggi serve stabilità e tranquillità".
Osserverete Kumbulla?
"Diciamo che è attenzionato da tanti club. Sono contento per lui perché è molto giovane, mi dispiace da italiano che abbia scelto un'altra Nazionale ma è uno dei talenti che il calcio italiano riesce ad annoverare".
Ma avete nella testa di avere un calciatore di personalità e cattiveria per trascinare ed elevare la qualità del gruppo?
"Sono d'accordo che sia uno step di crescita nel creare una mentalità vincente, anche se non è facile farli venire. Una mentalità vincente si ottiene quando hai risultati, l'obiettivo principale è individuare campioni insieme a giovani di talento. Il campione già fatto rappresenta l'oggi".
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