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Materazzi: "L'Inter cerca due top player. Benitez? Ecco la verità. Su Thohir dico..."

di Gianluca Scudieri

Rilascia una lunga intervista ai colleghi di LeButeur.com l'ex difensore nerazzurro Marco Materazzi in cui parla a 360° del mondo Inter, passato, presente e anche di futuro. "Credo che il calo dell'Inter in queste ultime stagioni si dovuto alla politica di ringiovanimento apportata dalla dirigenza - ammette Materazzi -. Oltre a questo c'è stato anche più di un avvicendamento sulla panchina e ciò si evince dalla classifica della squadra nelle ultime stagione. Io considero l'ingresso nell'Europa League un exploit perché il valore della concorrenza era molto elevato. La Juve è una squadra di un altro pianeta, così come la Roma che è stata artefice di una stagione stupenda e il Napoli che ha usato 80 milioni di euro per costruire una squadra; vista la concorrenza, possiamo dire che la stagione dell'Inter è tutt'altro che catastrofica. La Juventus quest'anno ha meritato lo Scudetto, senza alcun dubbio. Io approfitto di questo momento per fare le mie congratulazioni a loro per questo successo. Quando batti il record di punti, sei per forza forte; quando poi arrivi a farne 105, allora, sei il più forte. I bianconeri non saranno simpatici a tutti, ma la verità è che sono una squadra al di sopra di tutte.

In merito al futuro di questa squadra, Materazzi si espone anche sul presidente Thohir, di cui ha recentemente parlato molto bene: "Sono sicuro che il presidente ridonerà nuovamente il lustro che questa squadra merita. I nuovi dirigenti sono molto ambiziosi e anche apportano un considerevole capitale che nel calcio moderno è molto importante. Non basta solo l'ambizione. Credo che l'Inter sia alla ricerca di tre giocatori di classe mondiale per alzare ancora di più il livello della squadra e l'arrivo di Vidic non può che fare solamente del bene a questa squadra. Oltre a lui ne servono altri due". Capitolo "passato", non può che aprirsi con le parole su Javier Zanetti: "Pupi è un esempio per tutti noi, è indiscutibilmente un simbolo dell'Inter e i suoi 20 anni all'Inter ne sono la prova. Io dirigente come Zanetti? Questa domanda va posta ai responsabili dell'Inter. Può essere che non mi sia ancora arrivata la proposta a causa del mio carattere forte e alla mia abitudine a non badare a quello che dico. Quando devo dire qualcosa, lo dico in faccia e ciò può non piacere a tutti". Altro momento legato al passato non può che essere il suo rapporto con Mourinho: "Avevo una relazione con lui grandiosa e la ho ancora. José è riuscito a guadagnarsi il rispetto e la simpatia di tuttal'Inter. Io avevo un rapporto con Mou che era totalmente differente da quello degli altri. Benitez? Non è vero che ero scontento perché non mi faceva giocare, la verità è che avevo già preso la decisione di appendere le scarpe al chiodo dopo il 2010. Mourinho è davvero lo 'Special One'. Molti cercano di imitarlo, ad esempio Conte ci prova nel modo di preparare le partite e motivare i giocatori, ma dicendo queste cose si sminuirebbe la grandezza di José, lui è fuori dal comune.

Si parla, poi, della carriera di Materazzi stesso partendo dalla su stagione migliore: "In fatto di titoli, la migliore è il 2010. Abbiamo vinto tutto quello che potevamo vincere. Sul piano personale, credo che la stagione che è seguita alla Coppa del Mondo per me è stata entusiasmante. Credevo che dopo aver vinto un Mondiale, un giocatore si adagiasse sugli allori, mostrando meno ambizioni; invece io ho continuato a lavorare duramente. Avevo fame dopo aver sollevato la Coppa in quel di Berlino".

Altro momento amarcord è quello legato alla famiglia Moratti: "Loro hanno dato tantissimo all'Inter, partecipando ala costruzione del club e alla vittoria dei tanti trofei. I tifosi devono solo ringraziare Moratti; tutta l'Inter gli deve molto.

Prima di iniziare a parlare di Mondiali, quelli che partiranno fra due giorni, Materazzi si lascia in un commento sulla nuova dirigenza della Roma e su quelli che sono stati i suoi idoli di infanzia: "Pallotta è chiaro sulla situazione organizzativa ed economica. Sportivamente parlando, però, Walter Sabatini è l'autore di questo capolavoro che è il progetto Roma; ha realizzato un grande mercato con dei mezzi limitati. E' stato lui la chiave della Roma, uno dei migliori direttori sportivi del mondo. I miei idoli? Prima era Van Basten, poi Maldini e Nesta, indubbiamente i difensori italiani più forti di sempre e io ho imparata molto da loro.

Capitolo Mondiale che si apre con il pronostico, sul quale, però, Materazzi non si sbilancia: "Ci sono più squadre in lizza per vincere la rassegna iridata. Brasile, che ha il fattore campo dalla sua, la Germania, l'Argentina, la Spagna, l'Uruguay, la Colombia e ovviamente l'Italia. Se gli azzurri passeranno il primo turno potrebbe trovarsi nella stessa situazione del 2006; serve solo fiducia. Io conosco perfettamente l'Argentina,l'Uruguay e la Colombia. Sono delle squadre fortissime. La Colombia ha dei giocatori straordinari nonostante l'assenza di Falcao, come Jackson Martinez. Un fenomeno e poi c'è James Rodriguez e Yepes. Sulla stessa linea d'onda della Colombia c'è il Belgio, ma sulla carta la più completa è l'Uruguay. Con dei fenomeni come Cavani e Suarez farà molto male alle avversarie. Tornando sul Belgio posso dire che ha delle individualità interessanto, come Courtois. Fino a quando potranno permettersi di non convocare Nainggolan, voi potrete capire l'effettiva ricchezza di talenti di questa squadra".

Il Belgio è inserito nel girone dell'Algeria e, essendo Le Buteur un quotidiano algerino, viene chiesto a Materazzi se la sifda fra queste due squadre può essere decisiva in chiave qualificazione agli ottavi: "Sì, perché avrà tutta la pressione addosso. L'Algeria è forte e deve dimostrarlo, magari attaccando in contropiede sorprendendo i Diavoli Rossi. Attenzione, l'Algeria non è che non abbia nulla da perdere, anzi.

Se si parla di Algeria, non si può non parlare di Belfodil e Taider, i due giovani algerini in forze all'Inter: "Ishak lo conosco bene. Non è stato fortunato in questa stagione. Non gli è stata data l'occasione di mettersi in mostra. A Parma era stato impressionante. Mi ricordo di un match a Napoli in cui fu fantastico. Quest'anno il modo di giocare di Mazzarri ha bloccato la sua crescita. I tre rigori sbagliati in amichevole? Sì, ma in quella occasione quello che più mi impressionò fu la sua forza mentale di andare a tirare anche gli altri dopo aver sbagliato il primo. La forza caratteriale è più importante della tecnica. Discorso diverso per Taider, dato che lui aveva iniziato bene. Poi, ha subito il contraccolpo dei brutti risultati. Mazzarri è stato portato a cambiare, è il genere di allenatore che non ama sbagliare. Taider dovrà mostrare di avere molta pazienza".


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