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Materazzi: "L'Inter del Triplete sarebbe scomoda per quella di oggi. Scudetto? Lo voglio nel derby, rimarrebbe nella storia"

di Mattia Zangari

Marco Materazzi, uno dei protagonisti dell'Inter del Triplete, vede qualche affinità tra la squadra che vinse tutto nel 2010 e quella di Simone Inzaghi che sta per conquistare lo scudetto della seconda stella: "Sono paragonabili a livello di gruppo, ci si diverte insieme e si ha voglia di stare insieme - ha spiegato Matrix a Sportmediaset.it -. Secondo me giocano meglio quelli di adesso, anche se una partita contro di noi sarebbe scomoda anche per loro... Con tutto il rispetto per chi sta scrivendo la storia della seconda sella, se vado a vedere chi avevamo noi, trovo gente come Maicon, Zanetti, Cambiasso, Stankovic, Eto'o, Milito, Thiago Motta, Lucio, Samuel, Cordoba o Julio Cesar e fa un po' impressione. Però devo dire che quelli di adesso giocano veramente bene".

Tornando al 20esimo tricolore, Materazzi non nasconde la sua preferenza sulle modalità del trionfo: "Il record di punti non mi interessa, preferisco vincerlo nel derby. I record sono fatti per essere battuti, invece vincere uno scudetto nel derby rimarrebbe nella storia".

A proposito di singoli, l'ex 23 nerazzurro non si sbilancia sull'uomo simbolo di questa squadra: "Sarebbe riduttivo un po' per tutti individuare un giocatore solo perché davvero tutti hanno dato il loro contributo. Da chi è arrivato per ultimo come Pavard o come Frattesi, che ogni volta che è entrato ha fatto gol e ha portato in alto la bandiera dell'Inter. Questa è la cosa bella. Certo, poi posso dire il capitano (Lautaro Martinez, ndr). Innanzitutto perché spero che firmi presto visto che vedo quanto tiene alla squadra e poi perché è lui che ha la fascia. Altrimenti, Barella, Bastoni, io ho un debole per gli italiani perché quando giocavo eravamo in pochi e uno dei miei sogni era vedere una squadra tanto italiana. Adesso abbiamo quattro o cinque giocatori in Nazionale ed è la cosa più bella".

Il discorso, poi, si sposta sulla dolorosa eliminazione dalla Champions, l'unica macchia in una stagione irripetibile in campionato: "Sì, è stata una delusione, però deve essere vista come la finale persa l'anno scorso, che ha dato la convinzione di essere forti. Si diceva che erano arrivati lì per fortuna e stavano quasi per vincerla. In quella sconfitta hanno trovato la consapevolezza di sentirsi forti che è la cosa più bella. Quando vai in campo e sai che puoi vincere contro chiunque, non ha eguali. Purtroppo stavolta si è incontrato l'avversario più scomodo, una squadra tecnica che lotta su ogni pallone e non si dà mai per vinta, e siamo usciti ai rigori". 

Infine, Matrix ha proiettato il suo sguardo alla prossima estate, quando si aprirà il calciomercato e Marotta e Ausilio saranno chiamati al difficile compito di migliorare la rosa: "Non ci sono reparti che necessitano realmente di rinforzi. E poi abbiamo un gruppo di lavoro in società che secondo me non ha nessuno, non solo in Italia, ma neanche all'estero. Gente come Marotta, come Ausilio, come Antonello, che sa ciò che fa e sta riportando l'Inter a quella che deve essere la sua dimensione. Non mi intrometto perché mi fido ciecamente di loro".

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