Matteoli: "L'Inter deve temere se stessa. Eriksen ha pagato l'ambientamento, Barella migliora"
Fonte: Radio Nerazzurra
Intervistato da Radio Nerazzurra, Gianfranco Matteoli parla di Inter e del derby in arrivo, ricordando anche quelli direttamente vissuti in campo. "Ricordo benissimo il derby vinto con l'inzuccata di Serena nel 1988/89 - racconta l'ex centrocampista nerazzurro -. Partita particolare, eravamo usciti dalla Coppa Uefa il mercoledì e siamo arrivati alla sfida carichi, consapevoli dell'importanza. Prestazione fantastica, la svolta del campionato. All'inizio c'erano situazioni particolari, anche i tedeschi dovevano ambientarsi... Poi creammo un gruppo eccezionale".
Ci sono state criticità durante il percorso con Trapattoni, partito nel 1986, prima dello scudetto?
"Ci fu il periodo in cui si fecero male prima Rummenigge e poi Altobelli. Secondo me quell'anno, senza questi due infortuni, saremmo arrivati in fondo per lo scudetto. Due giocatori clamorosi, come se oggi a Conte venissero a mancare sia Lukaku che Lautaro".
Ricordi i tuoi derby?
"Erano qualcosa di particolare, specie quando arrivavi allo stadio. Magari non erano derby caldissimi come in altre parti d'Italia, ma poi in campo ne capivi l'importanza".
Sui problemi con Eriksen.
"Ho una mia idea. Io all'inizio ero trequartista, ma poi mi sono dovuto adattare a fare il regista perché il calcio cambia. E poi ho sempre fatto quel ruolo. A me da mezzala ha fatto una buona impressione, è uno che sa giocare a calcio. Magari all'inizio, come accaduto anche a tanti altri giocatori, ha pagato l'ambientamento. Cito anche Platini che all'inizio fece fatica".
Su Barella.
"Non è altissimo, certo, ma ha un motore da Ferrari. Per questo dico che l'importanza non è tanto il fisico, ma l'avere forza nelle gambe. Io l'ho cresciuto nel Cagliari nel settore giovanile, la prima volta che l'ho visto aveva 8 anni e ce lo portò lo zio, un amico di famiglia. Nicolò ha sempre giocato con i più grandi, le ha saltate tutte le categorie. Si vedeva fin da subito la grande personalità, poi è migliorato e sta continuando a farlo".
Sulla corsa scudetto.
"L'Inter deve temere solo sé stessa, per me è la squadra più forte".
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