Matthäus: "Inter al top in Italia e in Europa. Calhanoglu fondamentale, Inzaghi determinante. Su Lautaro, Thuram e Bisseck..."
Fonte: Gazzetta dello Sport
Lunga intervista della Gazzetta dello Sport a Lothar Matthäus, che parla tanto di Inter e delle possibilità concrete di competere fino in fondo sia in Italia che in Europa.
Matthäus, come è questa Inter vista dalla Germania?
"Un mix unico di giocatori di esperienza e di giovani talenti, con un allenatore che ha trovato la formula giusta. È al top in tutti i reparti, in Europa e non solo in Italia. Sono davvero contento del livello che ha raggiunto la “mia” squadra, ma questo lavoro arriva da lontano, non è certo una novità di quest’anno. Ormai da tempo l’Inter se la gioca con tutte: sta superando il turno in Champions senza playoff e può andare in fondo in Europa. In più, ovviamente, può rivincere lo scudetto in questa A che è diventata davvero divertente e più livellata...".
L’Inter in Europa, invece, ha appena ospitato una tedesca e ora ne aspetta un’altra.
"Il Lipsia sta avendo molti problemi, ha buttato tanti punti in Bundesliga, mentre il Bayer Leverkusen che aspetta l’Inter è molto più pericoloso: per me è l’unica squadra che ha qualche chance di insidiare il Bayern Monaco. Ormai Xabi Alonso è tornato al suo livello, e questo non è poco...".
Bayer-Inter sarà la partita di Calha, partito a Leverkusen ed esploso a Milano: è il turco l’unico insostituibile di Inzaghi?
"Sì, è il giocatore chiave. Prima di arrivare all’Inter non faceva la differenza a questo livello, ma evidentemente ha trovato il club perfetto per lui. C’è la giusta connessione con l’allenatore e con i compagni: tutti credono veramente in Hakan, questo fa la differenza. Come quando c’ero io all’Inter e gli altri si fidavano di me: mi davano la palla come ora la danno a Calha.... Peccato per il rigore col Napoli, ma quella sera ha comunque segnato lui. E pure in nazionale ha uno status diverso: maglia di capitano, numero 10, tutte cose che ti rendono speciali. Ma molto del merito è di Inzaghi".
In che senso?
"Non solo gli ha trovato la giusta posizione, non solo nell’ultimo anno e mezzo lo ha fatto rendere al livello più alto, ma sta facendo quello che Julian Nagelsmann ha fatto con Toni Kroos all’ultimo Europeo: lo ha messo al centro di tutto. Simone ha detto a tutti i giocatori, qualunque sia il loro compito, di guardare Calha per primo".
Quest’anno, però, i gol li segna più Thuram che Lautaro: è cambiato il dosaggio della coppia?
"No, la coppia funziona alla perfezione, l’equilibrio non è cambiato rispetto all’anno passato: qui ognuno ha sempre bisogno dell’altro, in un certo senso “approfitta” dell’altro. Se hai davanti uno come Lautaro, allora scatta l’allarme rosso per le difese: si concentrano sull’argentino e così, magari, il francese ne approfitta".
A proposito di tedeschi, ha visto quanto è cresciuto Bisseck?
"Non lo vedo così tanto nei titoli dei giornali, ma si inizia a parlare seriamente di lui. Adesso ha davanti dei mesi per giocare sempre di più e sono sicuro che Nagelsmann lo chiamerà".
Le piace il nuovo formato della Champions?
"Mi piace? Mi piace tantissimo... Quando mai avremmo visto un Liverpool-Real Madrid così spettacolare a novembre. Magari avremmo dovuto aspettare la semifinale o perfino la finale. Qui, invece, le partite sono tutte spettacolari e combattute come Monaco-Benfica. E poi fatemi dire una cosa importante: il gol finale dell’Aston Villa era regolare, non c’era fallo sul portiere della Juventus!. Lo dico perché penso che il calcio sia ancora uno sport di contatto. Su quell’azione non bisogna neanche andare al Var".
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