Moratti: "Derby utile a capire una cosa. Mercato? Mi piace Urbanski. La Champions? Se l'Inter resiste fisicamente..."
"Considero la partita contro il Milan un promemoria utile a ricordare quanto pericoloso e imprevedibile sia il calcio. Un avvenimento che non mi dà l’idea di aver cambiato le forze in campo. Assolutamente". E' la premessa di Massimo Moratti nell'intervista rilasciata a Libero.
"Non me lo aspettavo e credo non se lo aspettasse nessuno neanche tra giocatori, società e tifosi - prosegue -. Il Milan ha meritato giocando una buona partita, ma questa sconfitta può avere per l’Inter anche una valenza positiva. Siamo a inizio stagione, non è gravissimo lasciare qualche punto e la sconfitta nel derby può porre la squadra nella condizione di comprendere quale sia la giusta mentalità da far propria quando si raggiungono certi livelli. La squadra c’è, è fortissima e anche l’allenatore è bravissimo. Lo hanno dimostrato tre giorni prima del derby, a Manchester. Non c’è da demoralizzarsi, nella maniera più assoluta, a patto che però serva da lezione".
Tra i giocatori in difficoltà c'è il capitano, Lautaro Martinez. "Un ragazzo serissimo, io gli direi solo di togliersi di dosso la preoccupazione di quello che è un momento casuale e transitorio. Se ne fa un complesso rischia una condizione di difficoltà e maggiore crisi. Giochi rilassato e contento, come sa fare, Se il calendario incide? Penso che si giochi troppo, quest’anno si aggiunge anche il Mondiale per Club a una serie di competizioni già interminabili. Diventa un tour de force difficile e pericoloso. C’è solo la soddisfazione di avere ogni giorno una partita, tutto viene accorciato e capita, come per esempio è capitato all’Inter, di trovarsi nell’incredibile condizione di passare da squadra più forte al mondo, dopo la super prestazione col City, a quella più debole, dopo la sconfitta col Milan. Fa ridere".
Nel corso dell'intervista si parla anche di un prospetto che piace a Moratti. "Nei giorni scorsi mi è capitato di vedere Urbanski, sono rimasto colpito dal suo talento, mi sembra davvero bravo. Il mercato estivo dell'Inter? Non si può fare a meno di considerare il punto di partenza: l’Inter partiva da una rosa che ha vinto la seconda stella, giocando anche molto bene. L’Inter ha almeno 18 calciatori in grado di giocare ad altissimo livello e altri sono stati acquistati, compreso Taremi che reputo davvero molto bravo".
L'ex presidente fa anche un passo indietro a quando deciso di vendere il club. "Non avrei potuto fare diversamente perché sono tifoso anche io e sarebbe stato troppo difficile per me mettermi sul piano di una amministrazione mirata al risparmio. Mi sono tenuto le mie perdite e la società non ne ha sofferto, ma andando avanti sarebbe stato molto più difficile per me". Nell'intervista trova spazio anche una carrellata di campioni visti da presidente o prima ancora quando a capo del club c'era papà Angelo: difficilissimo stilare un undici all-time. "Ronaldo non puoi toglierlo da nessuna parte perché è stato il calciatore più grande che abbia avuto l’Inter, quindi una volta che metti lui poi diventa difficile fare un discorso tra quelle due Inter. Però Picchi lo metto perché era fantastico, era intelligente, faceva funzionare tutto l’impianto. Con lui anche Facchetti e Zanetti. Ogni calciatore ha avuto le qualità per entusiasmarmi, non posso dimenticare Cambiasso, un centrocampista fenomenale. Così come Sneijder, che ha moltiplicato la velocità di quella squadra. Ma quei due lì (Suarez e Corso, ndr) sono i due più grandi centrocampisti che io abbia mai visto e conservo una loro dedica dolcissima che mi hanno regalato ancor prima che diventassi presidente".
Tornando all'Inter di oggi, secondo Moratti, "va certamente considerata questa nuova formula della Champions, ma se riesce a resistere bene dal punto di vista fisico a questo incredibile numero di partite che abbiamo davanti, ci sono tutte le qualità per vincere ancora".
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