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Neanche D'Ambro scuote Candreva: con la Spal fuori dopo 45'. E Rafinha potrebbe panchinarlo

di Redazione FcInterNews.it

Ha messo assieme 6 assist in questo campionato, ma alla voce gol Antonio Candreva è mestamente fermo a quota zero. Ovvio che all'Inter manchi l'apporto dell'esterno, che ricopre un ruolo fondamentale nella trequarti avversaria. Anche oggi contro la Spal l'ex Lazio ha fallito l'appuntamento nei 45 minuti in cui è rimasto in campo, sprecando una buona opportunità addosso a Meret. Finora, e i numeri parlano chiaro, l'esterno è il giocatore che ha effettuato più tiri in porta (42) senza trovare la via della rete.

Una statistica che tradisce il momento del diretto interessato come quello della squadra dal punto di vista offensivo. Anche cambiando modulo e cercando di portarlo più nel vivo del gioco, Luciano Spalletti non è riuscito a ottenere nulla da Candreva, che prosegue nel suo periodo di involuzione. L'allenatore, per dare una scossa alla squadra, è stato costretto a sostituirlo nell'intervallo con Eder, più attaccante, e almeno in parte la manovra offensiva è diventata più fluida. Neanche tornando a giocare con il compagno con il quale ha instaurato il maggior affiatamento, Danilo D'Ambrosio, il giocatore romano ha tratto beneficio. La condizione fisica sembra sostenerlo, ma è dal punto di vista mentale che patisce maggiormente. Tenta le sue solite giocate, ma non riesce a concretizzare nulla anche perché ormai il suo stile è noto ed è semplice per l'avversario di turno anticiparne le intenzioni.

Già a Firenze, per favorire la brillantezza di Joao Cancelo (soffocata da una difficile convivenza sulla fascia destra), Luciano Spalletti aveva deciso di rinunciare a Candreva dall'inizio. E contro la Roma, nell'assalto finale, lo ha sostituito proprio con Eder. Stavolta è andata persino peggio: a Ferrara lo ha accantonato dopo 45 minuti infruttuosi. E con Rafinha a disposizione (e il possibile arrivo di Javier Pastore) è ipotizzabile che le panchine per lui possano aumentare da qui alla fine del campionato. Il gioco offensivo dell'Inter deve cambiare, essere meno prevedibile e ad oggi l'esterno è tra i volti principali che lo rendono facilmente leggibile per le squadre avversarie. 


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