Nuovo stadio, il Comune di Milano non vuole una scelta a scatola chiusa: i 4 progetti in esame vanno resi pubblici
Si apre il confronto tra il Comune di Milano, Milan e Inter sul tema del nuovo stadio. Con una richiesta precisa da parte di Palazzo Marino: la scelta del progetto vincitore deve essere trasparente. Significa che in un modo o nell’altro - come fatto notare dal sindaco Beppe Sala qualche giorno fa - l’opinione pubblica deve conoscere tutti e quattro i progetti degli studi di architettura invitati dai club per disegnare il nuovo impianto e il piazzale e non solo il progetto vincitore come sembra essere invece nelle intenzioni delle due squadre.
In gara - si legge sul Corriere della Sera - ci sono due studi milanesi, quello di Stefano Boeri e quello di Progetto Cmr (in coabitazione con Sportium), contro gli americani, Populous e Hok, due dei più grandi team di architettura a livello globale. Hok ha firmato, tra gli altri, il Mercedes-Benz Stadium di Atlanta, mentre lo studio italiano Cmr ha all’attivo il concept dei nuovi stadi di Cagliari e Padova. Per quanto riguarda Populous, si tratta dei giganti del settore con più di mille arene sportive firmate in ogni angolo del pianeta, tra le quali il nuovo Wembley e il campo di gioco del Tottenham (ri)nato sulle ceneri del vecchio White Hart Lane. Tutti e quattro hanno presentato i loro progetti preliminari e Inter e Milan si sono presi altre due settimane prima di inviare ai consiglieri comunali un dossier (depurato dai dati sensibili) con i rendering del progetto scelto.
Ecco, la richiesta del Comune - spiega il Corsera - è che invece nel dossier siano presenti tutti e quattro i progetti e si cominci a pensare alla possibilità di un dibattito pubblico, di una mostra o comunque a delle forme di pubblicità che facciano conoscere vantaggi e svantaggi delle quattro soluzioni che in ogni caso prevedono la demolizione di San Siro. Siamo solo alla prima schermaglia, visto che le due società si sono dette disponibili alla massima condivisione; da parte sua, il Comune non sembra avere preconcetti sull’operazione, anche perché l’investimento su San Siro è di quelli difficili da rimandare indietro, un miliardo e 200 milioni di euro.
Restano comunque dei nodi, leggasi le volumetrie: il Consiglio comunale dovrà decidere se derogare alle regole urbanistiche previste per l’area di San Siro. Le due squadre, infatti, hanno scelto di utilizzare la legge sugli stadi, «perché dà più certezze sui tempi», ma soprattutto, ed è questo il punto più spinoso, perché permette volumetrie molto più consistenti rispetto al piano di governo del territorio. Il doppio per la precisione. Per la legge sugli stadi l’indice concesso è dello 0,70. Il Pgt, per la zona di San Siro, prevede lo 0,35. Nei giorni scorsi Sala era stato netto: "Quello che le società chiedono oggi non è in linea con le nostre regole. Lasceremo al Consiglio comunale decidere se si possono accettare deroghe".
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