Passarella: "Fiorentina-Inter la partita del mio cuore. E potevo allenare i nerazzurri. Lautaro? Ha una dote principale"
Fonte: Gazzetta dello Sport
Due anni all'Inter e due alla Fiorentina in carriera per Daniel Passarella, ex difensore argentino e poi allenatore di livello. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato della sfida di stasera al Franchi: "Purtroppo non vedo tantissimo calcio italiano, ma questa è la partita del mio cuore e non posso perderla", racconta da Buenos Aires.
Passarella, le vogliono bene sia a Milano che a Firenze.
"Sì, ho un rapporto splendido con entrambe le città. Quando ci torno, mi sento a casa, anche perché ho tanti amici. A Milano mi sento spesso con Lele Oriali, e sono felice che sia rimasto nel club. A Firenze, ovviamente, con Giancarlo Antognoni e con il d.s. Daniele Pradè, a cui ogni tanto consiglio dei giocatori".
Sarà Lautaro il prossimo crac argentino?
"L’intelligenza è la sua principale dote. Finora ha fatto un’ottima carriera, ma può crescere moltissimo: la nazionale se lo godrà a lungo. E poi so che si trova bene con Lukaku, attaccante pericolosissimo fisicamente: è fatto per giocare in squadre d’attacco, che schiacciano i rivali".
Sorpreso di vedere uno storico juventino sulla panchina della sua Inter?
"Antonio Conte lo conoscono tutti, è un grande allenatore e ha una chiave per entrare in sintonia con il suo club, al di là del passato: Lele Oriali, uno che ha l’Inter nel sangue".
È vero che poteva allenarla anche lei l’Inter?
"Moltissimi anni fa, nel 2000. Ero tecnico dell’Uruguay e Facchetti venne fino a qua, ma non potevo lasciare subito... Abbiamo sbagliato il timing, peccato: a chi non sarebbe piaciuto allenare l’Inter?".