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Pellegrini: "Conte e Marotta garanzie, l'Inter deve provarci per lo scudetto. Non abbattete San Siro"

di Mattia Zangari

"L'Inter dei Record era una squadra quasi imbattibile, composta da grandi giocatori e con un leader assoluto come Lothar Matthaus che avrebbe vinto il Pallone d'Oro e sarebbe diventato campione del mondo assieme a Brehme e Klinsmann. Una squadra divertente, che giocava un buon calcio tanto che fu soprannominata "la stupenda". Vincemmo una Supercoppa, oltre lo scudetto, e dopo vent'anni una Coppa Uefa". Comincia con un amarcord l'intervento telefonico di Ernesto Pellegrini, ex patron del club nerazzurro, sulle frequenze di Radio Sportiva. 

Si passa alla stretta attualità, nello specifico a Conte: "Anche Trapattoni era un uomo targato Juve, con lui è scattata subito la stima. Conte è una garanzia perché ha vinto scudetti e svolto un gran lavoro; poi ha carattere, sa motivare i giocatori e ha grande voglia ci vincere. La stessa che hanno gli interisti". 

Quale giocatore darebbe a questa Inter?
"Non ho dubbi: Matthaus. Però potrei dare Aldo Serena come capocannoniere considerato l'addio di Icardi, poi Berti. Se devo fare un nome, dico Lothar il trascinatore di quella squadra. L'uomo che al sabato sera mi diceva: 'domani vinciamo e segno'. Lukaku? Lo vedo benissimo, non bene, perché è affermato, forte fisicamente e ha grande senso del gol. Poi ho sentito una sua intervista in cui mi ha sorpreso parlando bene in italiano". 

Che punti in comune trova tra questa Inter e la sua?
"Oggi c'è un management bravo, io ho molta stima in Marotta, il miglior dirigente italiano. Ho stima verso Antonello, c'è una società che con i cinesi che dimostrano di voler spendere e costruirà una grande squadra. Le premesse ci sono per ottenere risultati". 

Quando ha venduto l'Inter, si è fatto un po' da parte...
"Per un po' di anni non mi sono fatto vedere perché mi rifiutavo di vedere l'Inter nelle mani di un amico come Moratti, mi procurava un po' di fastidio". 

Che ne dice di Barella?
"Ho molta stima di Barella, è un giocatore di sicuro valore. Spero venga, so che c'è qualche problemino ma c'è la volontà di portarlo a Milano. Mi spiace per gi amici cagliaritani, ma spero venga qui se deve dire addio. Con Sensi rinforzeranno la squadra". 

Milan fuori dall'Europa.
"Sinceramente mi dispiace, io sono nato a Milano e, anche se tifo Inter da sempre, il Milan non mi è mai stato antipatico. Con Berlusconi ho sempre avuto un buon rapporto, basato sul rispetto reciproco. Non vederlo in Europa mi procura fastidio, anche se il Torino è una squadra a me molto cara". 

Inter competitiva per lo scudetto?
"E' difficile, io immaginavo un'Inter vincente subito. Ha il dover di provarci, anche perché la Juve ha cambiato l'allenatore e probabilmente avrà un inizio di campionato non facile. Comunque l'Inter sarà una squadra competitiva".  

Caso Icardi
"Ai miei tempi, sotto la mia presidenza, c'era una regola ferrea: non si parla di soldi durante il campionato. Era vietato, questo caso non si sarebbe stato". 

San Siro
"Sono contrario intanto perché San Siro è un simbolo di Milano. Si potrebbero costruire strutture adiacenti dove c'è l'Ippodromo. Sarebbe un peccato abbattere uno stadio che ha visto giocare grandi campioni, sia dell'Inter che del Milan".

E' favorevole alla Superchampions?
"Io non sono d'accordo, lo confesso, a me piace la formula della Serie A. Stiamo così che stiamo bene". 

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