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Pellegrini difende Touré: "Critiche ingiuste, non ha più 20 anni ma le gioca tutte. Deciderà lui dove continuare"

di Daniele Alfieri

Futuro in bilico per Yaya Touré che è indicato dalla stampa inglese fra i principali responsabili del declino del City, quarto in classifica e distante ormai sei punti dalla vetta occupata dal Leicester. L'ivoriano rimasto nella lista degli obiettivi dell'Inter di Mancini può fare le valigie a luglio anche alla luce dell'arrivo sulla panchina dei Citizens di Pep Guardiola, tecnico con cui ha avuto un rapporto teso ai tempi del Barça. A difendere il rendimento del roccioso mediano ci ha pensato però oggi Manuel Pellegrini, attuale manager del club di Etihad: "Siamo ancora in gioco in quattro competizioni grazie alla squadra, non soltanto per Aguero, Silva o Kompany. Nessuno di questi ha giocato tutte le partite, eccezion fatta per Yaya - dice l'allenatore cileno in conferenza stampa - che non ha avuto nemmeno un infortunio. E ovviamente nella parte finale della stagione può essere più stanco degli altri, questo è il motivo per cui nell'ultima gara contro il Leicester l'ho sostituito. Ma penso che abbia ancora tanto da dare a questa squadra. Dimostra di avere sempre voglia, si allena ogni giorno. Non sta mai in palestra. Vuole giocare ogni partita. Credo che le critiche di quest'anno siano dovute al fatto che non ha segnato 20 gol come nella mia prima stagione qui al City. Ma non bisogna essere ingiusti con Yaya. Tutti possono giocare male. Tutti possono essere stanchi quando giocano così tante partite. Continua a essere un giocatore molto importante per la nostra squadra. Forse non ha più 20 anni e non può più correre da un'area di rigore all'altra per 90 minuti né può giocare tre partite a settimana. È un giocatore diverso, ma ha ancora tanta qualità e tanto calcio da dare. Sarà una sua decisione dove lo farà. Quando sei un giocatore importante come lo è lui e non offri sempre la stessa performance ricevi molte più critiche rispetto a un giocatore che non è importante. Yaya e altri giocatori hanno l'esperienza per conoscere che quando dai prove d'alto livello in così tanti match i tifosi e i media si aspettano che continui. Per questo è importante il supporto del tuo allenatore. Credo che non sia nel suo momento migliore, ma lavora sempre. Non ha nessun problema, perciò per me rimane assolutamente nella squadra ogni partita".


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