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Pinamonti: "Ibrahimovic il mio idolo, ma imparo anche da Icardi. Sogno il primo gol in A e di affermarmi"

di Redazione FcInterNews.it
Fonte: InterTV

Ospite della puntata settimanale di 'Drive Inter' è il giovane attaccante nerazzurro Andrea Pinamonti. Primo test a cui viene sottoposto è un quiz da esame per la patente, che il ragazzo di Cles deve ancora ottenere. Superato brillantemente, arriva il momento delle domande:

Qual è il tuo soprannome?
"Pina, di solito abbreviamo i nomi".

Come ti trovi con i compagni?
"Bene, temevo che essendo molto giovane venissi escluso, ma in realtà mi stanno trattando benissimo".

Cosa si pensa quando si arriva in prima squadra?
"Un cambio importante, è un mondo molto diverso da quello giovanile e si imparano tante cose sia tecnicamente che dal punto di vista umano".

Anche mister Spalletti ti sta dando una mano.
"Certo, ha un ruolo importante nel mio passaggio in prima squadra e cerco sempre di seguire tutti i suoi consigli e di imparare il più possibile".

Quali sono i compagni con cui hai legato di più?
"Sicuramente Skriniar, a cui dovrò fare una statua a fine stagione perché mi aiuta molto dandomi passaggi visto che abitiamo vicini. Poi con Cancelo scherzo molto nei momenti di pausa durante gli allenamenti. Con Skriniar abbiamo anche trascorso il Capodanno, festeggiando tra di noi".

Hai qualche rito scaramantico pre-partita?
"L'unico è quando metto il primo piede in campo strappo dei ciuffi d'erba e li strofino sullo stemma, lo faccio da quando sono arrivato qui".

Cosa ti colpisce di questa società?
"Sicuramente la storia, un grande club e per me è un orgoglio farne parte, pio io e tutta la mia famiglia tifiamo Inter da tante generazioni".

Che emozione è entrare al Meazza?
"L'esordio l'ho fatto l'anno scorso, quando il mister mi ha chiamato mi sembrava inimmaginabile. Già arrivare in A è un sogno per chiunque, poi avere la fortuna di farlo con la squadra del cuore è incredibile. Subentrai a Eder, le gambe tremavano e l'emozione era grande".

Cosa fai nel tempo libero?
"Lo gestisco in vari modi, ho spesso il pomeriggio libero e mi capita di restare sul divano, oppure guardare le serie Tv, i film, ascoltare musica. Le mie serie preferite sono Prison Break, Teen Wolf e The Follower".

Segui la moda?
"Si, mi piace conoscere vari tipi di moda e prendere spunto dagli stili dei miei compagni".

Mi parli della tua famiglia?
"Ci sono i miei genitori, una sorella di 24 anni e da poco ho una nipotina, Aurora, che vive con mia sorella in Australia e non ho ancora visto. La mia famiglia è un punto di riferimento, mi hanno sempre sostenuto nei momenti positivi e in quelli negativi che capitano".

Com'è la vita da solo a casa?
"Dall'inizio mi spaventava, sono passato dal convitto con 25 ragazzi a vivere da solo. Ma adesso mi piace e penso che farei fatica a convivere con qualcuno".

Qual è il tuo vero sogno?
"Il primo gol in Serie A e poi affermarmi".

Quanto usi i social?
"Mi piacciono, mi piace comunicare e postare foto su Instagram. Li controllo spesso, soprattutto nel pomeriggio quando sono a casa da solo. Pubblico foto di calcio, allenamenti, partite. Poi capita la foto per auguri di qualche amico in Trentino, o foto con parenti".

Quanto possono essere armi a doppio taglio con i tifosi?
"Bisogna stare molto attenti, siamo esposti a tanta visibilità e quello che pubblichi resta sempre. Con un occhio di riguardo possono essere un vantaggio. I selfie? Ne faccio pochi".

Quali persone segui principalmente?
"I miei compagni dell'Inter o della nazionale, i miei amici, tutte persone che conosco".

Se potessi essere qualcun altro per un giorno, chi vorresti essere?
"Come calciatore Ibrahimovic, per il fatto che quando era all'Inter l'ho sempre ammirato, anche se poi se n'è andato. E' sempre stato il mio modello, tecnicamente era fuori dal normale. Mi piacerebbe sapere come ci si sente a essere lui per un giorno. Non ha mai vinto Champions e Pallone d'Oro, a fine carriera ci si ricordano i trofei vinti e anche se lui non ha vinto quelli più importanti ha un grande albo d'oro. Poi come dice lui non gli servono per essere il migliore, ma per essere ricordati servono".

Il tuo idolo calcistico di sempre?
"Ripeto, Ibrahimovic. Però da quando sono in prima squadra ho avuto la fortuna di scoprire Mauro Icardi che è fuori dalla norma, sfrutto ogni allenamento per imparare qualcosa di nuovo".

Che esperienza è stata lo stage in Nazionale?
"Bellissima, per il fatto che erano tutti giovani con vari campionati da titolari in A o B. Credo sia il sogno di ogni giocatore vestire la maglia della propria Nazionale. Ringrazio mister Di Biagio per la convocazion,allenarsi con questi giocatori è stato produttivo".

Piatto preferito?
"Pasta al pesto della mamma, quando vado a casa è il primo piatto che chiedo".

Il tuo numero della vita?
"Il 99, perché è il mio anno di nascita oltre che la mia prima maglia di A. Ho potuto sceglierlo e penso che me lo porterò avanti il più possibile".

Se potessi incontrare qualcuno del passato chi ti piacerebbe incontrare?
"Mi piacerebbe incontrare Ronaldo, uno dei top player della storia dell'Inter. Anche Adriano, che ricordo meglio e ha mostrato un fisico incredibile. Avrei voluto conoscerlo di persona".

Ti piacciono le interviste?
"Dipende dai momenti, ce ne sono dopo le sconfitte che sono le più dure. Di solito sono molto discreto, ma bisogna farlo".

Che musica ascolti?
Il rap italiano o anche il reggaeton. Ma non ballo. Non ho un cantante preferito, ascolto molti cantanti e dipende dal momento. Capita di cantare sotto la doccia, ma mai in auto".

In Youth League siete usciti ai rigori contro il Manchester City.
"Partita molto combattuta, sapevamo che era uno degli avversari favoriti per vincere la competizione ma siamo stati bravi ad andare fino ai rigori. C'era andata bene contro lo Spartak Mosca, stavolta però è andata male. Esperienza comunque bellissima".

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