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Pirlo: "All'Inter le cose non sono andate benissimo, speravo in un percorso diverso. Fosse rimasto Lippi..."

di Mattia Zangari

"Lucescu è stato il primo a portarmi in prima squadra, avevo forse 14 anni, il primo ritiro l'ho fatto a 15. Stravedeva per me, anche quando mi allenavo con i grandi aveva sempre un occhio di riguardo. Verso di lui ho grande rispetto e lo ringrazierò sempre per quello che ha fatto, non è da tutti. Ci ha visto lungo. Mazzone è stato quello che ha dato il la alla mia carriera vedendomi in quella posizione, mi diceva che ero il Falcao del Brescia. Da lì è iniziato tutto. Prima giocavo trequartista, ogni tanto mezzala, ma ero sempre portato a venire a prendere palla dietro". Lo ha raccontato Andrea Pirlo, nell'intervista rilasciata ad Alessandro Alciato per Radio TV Serie A. . 

Quanto eri interista da bambino?
"Tanto".

Quanto ti è passata quando sei andato all'Inter?
"Ma no, quando inizi a giocare da professionista non tifi più la squadra che tifavi da bambino, pensi solo a fare il tuo lavoro. Ero contentissimo quando ho firmato per l'Inter, poi nel corso della carriera ho tifato le squadre per cui ho giocato".

All'Inter ci fu la stagione dei quattro allenatori. Il rapporto così così con Tardelli, poi arrivò Lippi...
"Le cose non sono andate benissimo, speravo di fare un percorso diverso. Però è la vita, che mi ha dato altre soddisfazioni. Non rinnego niente".

Ci racconti il Pirlo interista da bambino.
"Ero tifosissimo dell'Inter, mio papà mi portava a Viareggio in vacanza e lì ogni tanto la squadra andava in ritiro. Andavo a chiedere gli autografi a Matthaus e ai tedeschi, poi li metteva in camera come poster. Poi lo scudetto dei Record di Trapattoni che festeggiai portando il bandierone in giro per la città". 

Ti sei mai chiesto come sarebbe andata la tua carriera all'Inter, se Lippi fosse rimasto?
"Non lo so, non si può sapere. Il destino è stato scritto in modo diverso, non ha senso pensarci". 

Quanto sei stato felice nella parentesi alla Reggina?
"Sono stato molto felice, ho vissuto dieci mesi bellissimi. Dopo il primo anno di Inter, avevo voglia di giocare con continuità e ho ritenuto che Reggio fosse la piazza perfetta per dimostrare in Serie A. Mi sembrò la scelta giusta, alla fine si è rivelata azzeccata". 


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