Pirola: "Interista da quando sono bambino, l'esordio è un stato un sogno. Tornare? Non so cosa succederà"
Lorenzo Pirola, difensore di proprietà dell'Inter ora in prestito al Monza, si racconta ai microfoni dei colleghi de Il Giorno, partendo dall'esordio del 16 luglio 2020: "Quante emozioni. Sono interista da quando sono bambino, sono stato tutto l’anno con la prima squadra e riuscire a esordire con la squadra che ho sempre tifato è stato un piccolo sogno realizzato. Ricordo ancora le parole di Conte, mi diceva di star tranquillo e di tenermi pronto già nei giorni precedenti".
Una Serie A da conquistare ora con il Monza. Ma cosa è successo nell’ultimo periodo?
"Capita a tutti un periodo negativo all’interno della stagione, avevamo fatto bene fino a quel momento poi ci siamo un po’ persi. La vittoria contro la Cremonese ci dà spinta e fiducia, ora vogliamo vincerle tutte".
Ci credete ancora?
"Assolutamente sì. Ci abbiamo sempre creduto, nel bene e nelle difficoltà. Conosciamo il nostro potenziale, siamo ancora in piena corsa per la promozione diretta".
Tu sei tra i più giovani della categoria…
"Ero il più giovane ad Appiano, sono il più giovane a Monza ma qui sono migliorato sotto tutti i punti di vista: giocare con i “grandi” aiuta molto".
Da quando Brocchi ti ha lanciato contro il Chievo, poi, difficilmente sei uscito.
"Ringrazio il mister, mi ha sempre dato fiducia tenendomi in considerazione e spronandomi. Era normale non trovare spazio, sapevo di essere il più giovane in una grande rosa. Ho lavorato sodo e aspettato il mio momento, ora ho 10 presenze. Sono molto contento".
Un inserimento che ti ha portato all’Europeo U21. Una grande chance.
"Davvero. Chiamata inaspettata, sinceramente. Vuol dire che sto lavorando bene perché arrivare nell’under così giovane in un Europeo è qualcosa di veramente importante. La qualificazione è la ciliegina sulla torta".
Tra i compagni chi ti dà più consigli?
"Bellusci, che è mio compagno di reparto. Ha molta esperienza, mi aiuta molto ma non è il solo: il nostro è uno spogliatoio importante, con anche Boateng e Balotelli che danno anche un motivo in più per fare bene già in allenamenti".
Ma è vero che a gennaio Galliani ha bloccato la tua cessione?
"Sì. Avevo richieste da altri club, qui non giocavo ma il dott. Galliani mi ha sempre detto che restare qui sarebbe stata la scelta migliore. Aveva ragione".
È stato lui a trascinarti al Monza in estate. Ci racconti come è andata?
"Una sua chiamata non può che far piacere. Io ero in uscita dall’Inter su consiglio di Conte, il Monza è realtà competitiva e con obiettivi importanti. Mi sono messo in gioco, ci ho provato consapevole che per un giovane come me non sarebbe stato facile".
Ti piacerebbe tornare per restare, alla Bastoni?
"Non so cosa succederà. Ora è troppo importante questo ultimo mese, poi magari anche l’Europeo e penso a fare il meglio possibile. Poi si vedrà…".
L’ultima è la più facile: come si marca Lukaku?
"Credimi: non lo so. Facevo ovviamente fatica anche io, come tutti. È imprendibile".