Rolando attacca il Porto: "Volevano distruggermi la vita. All'Inter grazie a.."
"Al Porto hanno cercato di distruggermi la vita", firmato Rolando. Accuse durissime quelle del neo difensore interista, in arrivo in prestito proprio dai Dragões. Il 27enne portoghese parla così ai microfoni di Radio Antena 1: "Non ho mai avuto rapporti con Vitor Pereira (suo ex allenatore, ndr), non ho guadagnato nulla lavorando con lui e mi ha deluso molto come persona. E a tutto questo ha contribuito anche Antero Henriques (direttore generale del club lusitano, ndr). All'inizio avevo un rapporto sano con Antero, ma dal momento in cui è arrivato Vitor Pereira tutto è diventato più difficile. Ho smesso di essere capitano e titolare indiscutibile, mi allenavo come se mi stessero facendo un favore. Un giorno vorrei capirci qualcosa".
Tutto iniziò con il rifiuto al QPR: "Avevano deciso di mandarmi in un club che lotta per non retrocedere. Per me era un errore, quindi mi hanno detto che non facevo parte del progetto e che da allora potevo iniziare a cercarmi una nuova squadra. E Antero ha fatto di tutto per ostacolarmi, sono rimasto per sei mesi allenandomi a malapena per mantenere la forma". Parole al miele invece per il presidente Pinto da Costa, dipinto come "un gentleman, un signore" da Rolando: "Con un presidente come lui sei sempre davanti agli altri. Mi aiutava sempre. Era con me e mi disse che mi avrebbe aiutato non appena si fosse presentata un'occasione. E lo dimostrato cedendomi in prestito prima al Napoli e adesso all'Inter. Lo ringrazio per quello che ha fatto per me".