.

Sanchez: "Sono ancora in forma, mi sento benissimo. La metafora del leone? Vi racconto"

di Mattia Zangari

Protagonista della nuova puntata di 'New Brothers', in onda su Inter TV, Alexis Sanchez ha cominciato l'intervista raccontando i suoi inizi nel mondo del calcio: "Ho cominciato a 6-7 anni, mia mamma mi ha trasmesso questa passione. Lei è stata calciatrice, faceva parte di un gruppo di donne molto forte. Gioco ancora con lei a casa, era attaccante ma giocava anche in mezzo al campo".

Hai praticato altri sport oltre al calcio?
"Sono 1,70, ma giocavo a basket (sorride, ndr). Mi piace anche il tennis, la Formula 1 non mi piace guardarla". 

Quando hai capito che saresti diventato un professionista?
"Da bambino, sempre. Non so cosa avrei fatto, se non fossi arrivato. L'attore? Penso di sì, ho recitato in un film 'Il mio amico Alexis' dove ho interpretato me stesso". 

In che genere di film ti vedresti?
"Mi piace molto Rocky Balboa, un guerriero". 

In che ruolo hai cominciato a giocare?
"Ho sempre fatto l'attaccante, prima a destra e poi a sinistra. Ho fatto anche il nove, insomma potevo giocare in tutti i posti dell'attacco".

Il primo stadio in cui hai giocato.
"Credo a Calama, quando avevo 15 anni".

Il primo regalo inerente al mondo del calcio?
"Degli scarpini. Un giorno dopo Natale me le hanno regalate, ero il bimbo più contento del mondo. Andai a giocare sul cemento, anche se non si poteva".

Momento difficile della carriera.
"Non c'è un momento difficile, si possono imparare delle cose da una finale persa, per esempio. Nel calcio le lezioni sono una parte del percorso, come gli infortuni".

L'insegnamento più importante ricevuto.
"A un giovane puoi dire tante cose, ma deve imparare da solo anche sbagliando".

Che cosa significa per te la Nazionale cilena, di cui sei il bomber all time?
"Non realizzo ancora ciò che ho fatto per la Roja. Sono quello che ha fatto più gol e assist, non mi è mancato nulla. Sono ancora un giocatore del Cile, non penso a quello che ho fatto in passato. Sono ancora in forma, mi sento benissimo. Un giorno dirò: 'spero che qualcuno superi i miei record'". 

Perché hai un leone sul tuo profilo Instagram?
"Non mi piace tutto quello che fa il leone, ma la sua presenza. Si dice che l'elefante quando guarda il leone sa che quest'ultimo ha fame e lo rispetta pur essendo più grande. Il leone dorme tutto il giorno, ma quando ti prende...". 

Un tuo pregio e un tuo difetto.
"Io sono una persona che ti dice subito se non mi piace una cosa: bianco o nero. Sono come mi vedi, mi piace essere sincero, diretto".

Tre caratteristiche per descriverti come giocatore.
"Furbo e ho visione di gioco". 

L'importanza della vita di spogliatoio.
"Quando c'è una concorrenza buona, la squadra va avanti".  

Conta di più il talento o la determinazione?
"Tutte e due. Io ho talento, ma per come è il calcio ora serve anche la determinazione". 

ACQUISTA QUI I PRODOTTI UFFICIALI INTER!


Benfica-Inter 3-3, Tramontana: "Primo tempo disastroso, riscossa nella ripresa"
Altre notizie