Scaroni: "Il nuovo San Siro avrà un effetto spettacolare e garantirà ricavi doppi. Scudetto? Mi piace pensarci"
Il presidente del Milan Paolo Scaroni è tornato a presentare il progetto del nuovo stadio di San Siro che a partire dal 2030 dovrà ospitare le partite di Inter e Milan in un'intervista rilasciata a Milano Finanza: "Sarà uno stadio estremamente verticale, più dell’attuale San Siro, con una vicinanza al campo che garantirà un effetto spettacolare. Un impianto tecnologicamente avanzatissimo: doppi schermi, sistemi digitali evoluti, servizi dedicati al pubblico corporate, che per noi è essenziale per aumentare i ricavi, mantenendo però i prezzi dei biglietti popolari ai livelli attuali. Tra club e rispettive proprietà c’è piena sintonia: gli obiettivi sono comuni, il nuovo stadio è centrale per entrambi".
E i tempi?
"La progettazione sarà completata entro estate 2026. Poi arriverà la Conferenza dei servizi, passaggio decisivo. Contiamo di iniziare gli scavi nel 2027 e aprire nel 2030. Quanto al Meazza, il suo futuro sarà affrontato solo dopo l’apertura del nuovo impianto, quando sarà pienamente operativo e utilizzato".
Come cambierà l’economia dei club, con uno stadio di proprietà?
"In modo profondo. Uno stadio moderno è vivo sette giorni su sette. San Siro non sarà più un luogo «troppo pieno» quando si gioca, o «troppo vuoto» quando non si gioca. L’area sarà utilizzata continuamente, generando ricavi costanti da eventi, ristorazione, ospitalità, attività commerciali. Gli spazi corporate offriranno esperienze complete, come avviene in tutta Europa. Ci aspettiamo, come già successo altrove, che i ricavi da stadio raddoppino. Sarebbe un salto strutturale e libererebbe risorse per l’intero sistema".
La distanza tra Serie A e Premier League continua ad allargarsi. Cosa serve al calcio italiano?
"Il problema principale sono i diritti tv internazionali: la Serie A incassa poco più di 200 milioni l’anno, la Premier League 2,2 miliardi. La Liga spagnola 7-800 milioni, grazie al traino di Messi e Ronaldo che ha attirato pubblico globale. Questo gap va colmato, servono molte iniziative: governance, marketing, prodotto televisivo migliore. Ma soprattutto servono nuovi stadi: il nuovo San Siro deve essere l’avvio di una stagione di ammodernamento degli impianti in Italia. Sono sicuro che altri seguiranno".
Crede allo scudetto?
"Io uno scudetto l’ho vinto, ed è stata un’esperienza indimenticabile. Mi piace pensarci".