Silvestre: "Inter, tutto male. Milan? Si gioca a 4, sempre piaciuto il rossonero"
Fonte: Gazzetta dello Sport
"Auguro a Daniele di riprendersi in fretta, mi spiace per lui". Comincia così la chiacchierata di Matias Silvestre con la Gazzetta dello Sport. Il centrale argentino si è appena accasato al Milan in prestito oneroso dall'Inter (più diritto di riscatto).
Già la scorsa estate, però, il Milan l’aveva messa nel mirino.
"Me l’ha ricordato Adriano Galliani quando m’ha chiamato per darmi il benvenuto. Le sue parole mi hanno subito dato una carica incredibile".
Anche Allegri l’ha accolta bene.
"Ringrazio anche lui. Io posso solo dire che sono qui per rispondere con i fatti. Non è il momento per fare proclami. So bene che c’è un muro altissimo da scalare. E io non ho paura".
I suoi no al Parma e al Genoa sembravano figli dell’ostinazione.
"Non avevo nulla contro Parma e Genoa: ringrazio i due club per le attenzioni mostrate, ma speravo in una soluzione ad alto livello. E per fortuna il Milan s’è ricordato di me. Non potevo sperare di più".
All’Inter non abbiamo mai visto il Silvestre conosciuto a Catania e Palermo.
"Purtroppo è vero. Ma è andato tutto storto dall’inizio. Un infortunio ha condizionato il mio ritiro e quando sono entrato forse ho forzato per la voglia di mettermi in mostra".
E ha subito perso il posto...
"L’allenatore (Stramaccioni ndr) ha cambiato modulo e con la difesa a tre sono arrivati i risultati. Così per me tutto è andato in salita. Ma ora mi rasserena il fatto che il Milan difende a quattro, cioé con lo schieramento che io prediligo".
Si è sentito abbandonato in nerazzurro?
"Non mi va di trovare scuse. E’ stata una stagione brutta per tutti".
In una squadra piena di argentini forse s’aspettava più solidarietà?
"E’ andata male e basta".
Con Mazzarri è cambiato qualcosa?
"Non ho avuto il piacere di conoscerlo".
Sono stati mesi difficili.
"Certo. Ma per fortuna la famiglia mi è stata vicina e i miei agenti mi hanno dato sempre coraggio. A cominciare da Fernando Cosentino".
Si è allenato a parte in ritiro.
"Sì, con Schelotto. Ma sono stato assistito bene. Anzi, ho lavorato duro per farmi trovare pronto. Così ora mi sento bene e sono impaziente di fare i test con il Milan. Se Allegri mi chiama subito...".
Avrà la maglia numero 26. C’è un motivo particolare?
"No, è casuale. Piuttosto ora penso solo a conquistarmi la fiducia del nuovo ambiente".
Ha obiettivi particolari? A Catania e Palermo segnava tanto.
"Non mi sento di fare promesse. All’Inter ad esempio ci sono andato più volte vicino al gol. Ma mi sembra più importante dimostrare le mie doti di difensore".
E se Allegri le chiedesse di giocare terzino?
"Io sono a disposizione. Se serve al bene della squadra, come no".
Come giudica la difesa rossonera?
"Nella seconda parte della stagione il rendimento del reparto è migliorato moltissimo. La coppia Mexes-Zapata funziona. Ma soprattutto c’è un eccellente spirito di gruppo. Lo si nota dal di fuori e sto avendo subito segnali positivi in tal senso".
Quindi è già intenso il feeling con i rossoneri.
"Ho sempre avuto simpatia per questi colori. Un po’ anche per merito di Nesta, mio idolo da sempre. Nella finale della Coppa Intercontinentale 2007 gli chiesi di scambiare la maglia. La conservo ancora: spero anche lui".