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Spalletti in conferenza: "Brozovic lì è fortissimo. Ora più densità in area"

di Mattia Zangari
Fonte: dall'inviato a San Siro

Dopo il consueto tour di interviste con le televisioni, Luciano Spalletti, tecnico dell'Inter, arriva nella sala stampa dello stadio di San Siro per commentare anche in conferenza il pari a rei bianche maturato nel derby col Milan. FcInterNews.it, presente col proprio inviato, vi riporta le parole del tecnico di Certaldo:

Quinta partita di fila senza subire gol, in attacco c'è più convinzione ma a un certo punto è sembrato che la squadra avesse poca cattiveria.
"Effettivamente noi bisogna essere più determinati minanti in quel momento lì, avremmo potuto fare delle scelte più veloci e invece abbiamo fatto ritornare in assetto difensivo gli avversari. Dobbiamo migliorare nelle occasioni de, taglio sui cross che arrivano degli esterni. Ivan ci è riuscito domenica (sabato col Verona ndr), dobbiamo portare più densità in area".

Gli errori di Icardi sono giustificabili con la velocità del terreno bagnato?
"Può darsi tutto, io la spiego più facilmente: come alcune volte ha fatto gol non normali, oggi non ne ha fatti due normali".

Cosa aveva da questionare al quarto uomo a fine partita?
"Chi gliel'ha detta questa cosa? Allora mi può dire anche nella formulazione della domanda che l'avrei voluto baciare? Sì, volevo baciare il quarto l'uomo e l'arbitro, ma non ci sono stati. E lei ha interpretato male". (in tono scherzoso ndr)".

Cosa è cambiato in Brozovic?
"Io non faccio mai niente, spesso devo dare ascolto ai comportamenti in campo. Poi è chiaro che un indirizzo lo devo dare alla squadra in qualche decisione che prendo. Quando giocava nell'altro ruolo (trequartstia ndr) aveva bisogno di interpretare il campo come meglio voleva. Messo in un contesto più ristretto, avendogli creato il recinto dove passa la maggior parte di palloni, diventa fortissimo. Perché poi recupera il pallone e si sente responsabilizzato per la delicatezza del ruolo". 

Come ha visto il Milan?
"Fate parlare Gattuso che è più bravo di me a descrivere la sua squadra. Non spendo una risposta per fare i complimenti ai miei avversari, ma li faccio ai miei".


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