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Spalletti in conferenza: "L'approccio alla gara è colpa mia, resto sorpreso da quello che è successo"

di Mattia Zangari
Fonte: dall'inviato a San Siro

L'Inter dice addio anche all'Europa League, eliminata da un gol di Luka Jovic che basta e avanza all'Eintracht Francoforte per strappare il pass per i quarti di finale. Dopo il tour di interviste con le varie tv, Luciano Spalletti analizza l'epilogo dei novanta minuti anche in conferenza stampa. Ecco le parole del tecnico nerazzurro riportate dall'inviato di FcInternews.it: 

Approccio sbagliato: è un problema di personalità o legato all'emergenza? 
"
L'inizio della gara è colpa mia perché mi sono spiegato male. Quello dell'andata era un risultato giusto, le intenzioni mie erano quelle di non metterla sul 'o la va o la spacca'. Bisognava tenerla in equilibrio, per poi capire quando forzare o tenere il possesso palla per far scorrere i minuti. Loro sono una squadra che se li inviti a pressarti, vengono e lasciano spazi. Noi non siamo stati bravi a metterlo in pratica, abbiamo perso subito l'ordine e l'equilibrio. Abbiamo fatto tante corse per colpa di tanti palloni persi, ci siamo allungati; loro hanno fatto la gara che dovevano. L'abbiamo cominciata malino, innervosendoci e cercando di ribaltare la partita individualmente".

Lei ieri per caricare l'ambiente ha detto che aveva tutto quello che le serviva per vincere. Con altri giocatori a disposizione sarebbe stato diverso?
"Penso sarebbe stato difficile ugualmente con questo inizio, con le complicazioni che ci siamo creati da soli. Nel secondo tempo la squadra ha messo cuore e anima, ma ha perso anche lucidità. Ce l'abbiamo messa tutta, ma ragionando poco: a questi livelli bisogna sapere fare più cose. L'impegno c'è stato, però poi bisogna fare scelte corrette". 

Tornando indietro avrebbe firmato per essere fuori da tre competizioni con la Roma vicina al quarto posto?
"Avrei firmato che cosa vuol dire? Il percorso lo si inizia fiduciosi, poi si vede dove siamo stati obbligati a fare delle soste. Il tragitto che percorri è quello che ti dice quale è la strada successiva. Noi siamo usciti da delle competizioni, ma quella di stasera non me l'aspettavo, mentre le altre sono tutte cose che possono succedere. Stasera mi sembrava che la squadra fosse più matura, sono sorpreso dallo sviluppo. Poi del pacchetto complessivo non vedo cose strane in quello che ci è successo".

Lei dice che la squadra ha nel suo DNA degli alti e bassi: in una gara da dentro fuori, non è inspiegabile quell'approccio? 
"L'ho detto prima, rimango sorpreso da quello che è successo. Se devi dei chilometri e hai la ruota in fossa...".

Io ti vedo tranquillo, ma a un tecnico come te non gli ribolle il sangue dentro?
"Non so cosa ci si possa aspettare o si possa credere di andare a prendere a questo punto del campionato. Secondo me siamo nella classifica in cui dovevamo essere perché poi anche le altre squadre lottano con noi. Vedo disparità di trattamento, bisognerebbe fare delle valutazioni ma non per difendermi: prendo tutte le colpe, metto davanti me stesso agli altri. Non vedo nulla di strano". 

C'è un problema fisico?
"Non ho detto 'siamo questi', ho detto che abbiamo sbagliato dei passaggi che non si possono sbagliare. Contro questi avversari ne paghi le conseguenze. Ci siamo subito incasinati, abbiamo subito troppo la tensione della gara: è diventato tutto difficile con la squadra lunga e larga. Mi aspettavo più maturità". 

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