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Spalletti: "Le diatribe sui social? Ci siamo fatti tutti una risata. Icardi avrebbe voluto giocare, però..."

di Christian Liotta

In esclusiva per Premium Sport, Luciano Spalletti, allenatore dell'Inter, parla alla vigilia della gara con il Crotone.della questione Mauro Icardi e il rapporto dei giocatori coi social network, partendo da un post di una nota pagina satirica sul calcio: "Queste cose ci hanno fatto fare una risata e anzi ci hanno paradossalmente unito di più perché abbiamo riso insieme... Ci rimettono i tifosi perché si manda un messaggio come a dire che il loro sentimento verso l'Inter è in mano a dei bambini ma non a dei professionisti. Ma non è assolutamente così, il nostro è un gruppo di professionisti esemplari. Poi è ovvio che va fatta una riflessione: usare le questioni di casa sui social a finestre aperte può creare disturbi al nostro lavoro e all'obiettivo. Dobbiamo quindi fare attenzione, ma qui non è stato fatto nulla di strano. Non ci sono problemi tra i calciatori, lo dico perché portare le cose di casa negli spogliatoi non è cosa che deve succedere; quando si parla di cose personali bisogna fare una distensione". 

C'è sempre un frullatore che qui aumenta i giri quando le cose non funzionano. E' più difficile allenare l'Inter?
"No, è uguale da ogni parte. Si dipende dai risultati, anzi l'essere criticati ci aiuta perché ci ricorda il momento in cui siamo. Ma bisogna ricordare le cose fatte bene: non bisogna essere ricordati dalle difficoltà di un periodo, abbiamo delle qualità assolute. Se siamo in questo club è perché abbiamo più qualità e quindi dobbiamo essere caratterizzati da queste".

Icardi si è fatto male. Legge di Murphy?
"La squadra che ha più infortuni di tutti è quella che ha una certa striscia di risultati negativi. Perché il muscolo è influenzato dai risultati, si tende ad avere piccoli infortuni come quello subito da lui. Mauro avrebbe voluto giocare a tutti i costi, ha questa tendenza a mettere le mani nelle situazioni sporche".


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