Spalletti: "Non ci sono 7 punti tra Milan e Inter, ma Montella non se la prenda con noi. Ipotesi rombo, perché no?
Vigilia particolare per il mondo nerazzurro e per Luciano Spalletti, che domani vivrà per la prima volta l'esperienza del derby milanese. Una partita che può segnare il cammino di entrambe le squadre e una ghiotta opportunità per l'Inter di rafforzare la propria posizione nei confronti del Milan. Di questo e altro l'allenatore di Certaldo parla durante la conferenza stampa al Suning Training Centre. Diretta testuale su FcInterNews.it.
Sensazioni per il primo derby?
"Ne ho parlato ora a InterTV, per me sarà un grande privilegio vivere questo derby, ho già vissuto quello di Roma che mi ha dato moltissimo. Milano è una città moderna, intelligente, mi sembra voglia proteggere le proprie tradizioni e tra queste c'è il derby. Come numeri è il primo al mondo e questo dice il modo in cui viene preparato da tutta Milano. Il derby della Madonnina è il derby dei milanesi e mi arricchirà come successo con quello di Roma. Lo voglio vivere appieno, nella protezione di questa partita c'è anche la volontà di non lasciarlo in mano a chi vuole farne un proprio uso. Il derby è di tutti i milanesi ed è una forma bella, come altre qui a Milano che voglio conoscere bene".
Montella poco fa ha detto che non ci sono 7 punti di differenza. Mirabelli ha detto che sarà l'Inter a dover aver paura.
"Sono d'accordo con Montella, apprezzo il suo modo di lavorare ed essere. Lo conosco molto bene, siamo amici oltre che colleghi ed è un tecnico capace e persona intelligente. Anch'io sono convinto che questa classifica non sia corretta. Ma non se la prenda con noi, hanno fatto tutto da soli. Mirabelli? Noi dobbiamo aver paura di loro? Mi sembra il prete che dice a Troisi 'ricorda che devi morire, che devi aver paura'. Mo' me lo segno".
Avere la miglior difesa ti fa pensare che il lavoro sia quello giusto?
"Come dice Max Pezzali è la dura legge del gol. Avere una difesa forte è una qualità ma ora è troppo presto perché nelle partite che voi avete citato qualche volta abbiamo concesso troppo. Dobbiamo migliorare e fare qualcosa di più, stiamo lavorando in tutte le direzioni perché vogliamo giocare partite importanti come questa in modo giusto".
Chi può essere l'uomo derby dell'Inter?
"Penso che a fare la differenza sia sempre la squadra, noi stiamo lavorando sull'appartenenza Inter, su quello che deve essere il gruppo che riconquista la palla, che fa gol, che ci porterà lontano. Chi è del gruppo a me sta bene".
Quanto è pesante l'assenza di Brozovic?
"Le assenze sono tutte importanti ma capita, soprattutto quando vengono dalle nazionali. Anche al Milan qualcosa è successo, al rientro da una doppia partita e da un viaggio, il sentimento per le proprie nazionali li fa andare oltre quella che dovrebbe essere una razionale intelligenza. Brozovic è importante al di là dei due gol di Benevento, però non abbiamo bisogno di niente e di nessuno, sappiamo che dobbiamo avere aspirazioni importanti nelle singole partite, minuto dopo minuto. L'obiettivo finale si prende se ogni giorno si porta qualcosa a casa nel modo di lavorare. Bisogna farlo capire bene ai calciatori, la società ha fatto la sua parte, i giocatori sono stati presi appena scesi dall'aereo, il dottor Volpi, i Della Casa, Galli, tutti hanno fatto il proprio dovere. Tutti a disposizione di questi calciatori perché rendano al meglio. Ogni giorno c'è un piccolo obiettivo e la somma di questi ti fa arrivare all'obiettivo grosso. Il gruppo ti fa fare strada, non deve tradire. La squadra è l'unica alternativa".
Non teme che la pausa possa azzerare tutto?
"Abbiamo a disposizione una società forte e dei calciatori importanti, professionisti che sanno riconoscere i momenti importanti. Il nostro campionato sarà misurato da questi momenti. Sanno che questa è una partita importantissima e non ci può essere qualcosa che ci ha disturbato. Dobbiamo metterci al di là del nostro massimo in questa partita, non ci sono alibi. Mi aspetto che lo facciano. E' questa la partita che conta, nient'altro. Dobbiamo farci trovare pronti. Poi c'è la forza dell'avversario che è notevole, il nome che è notevole, ma di qua c'è altrettanta storia e nome importante, Inter".
Dobbiamo attenderci sorprese nella formazione?
"Ci sono sempre molte soluzioni quando si pensa a una scelta. C'è la mia, la vostra, poi quella giusta che viene sempre il giorno dopo. Secondo me siamo nelle condizioni di poter scegliere, abbiamo calciatori che ci permettono di andare più in là di quello che abbiamo fatto e ho scelto. Poi c'è questa valutazione delle condizioni che avranno i calciatori, soprattutto in questo allenamento perché ieri è stato di reintroduzione per chi è arrivato dalle Nazionali. Tutto è possibile, senza stravolgere l'idea in generale del calcio che vogliamo fare e il messaggio mandato ai nostri calciatori, perché nel modo di lavorare devono sapere dove vogliamo andare. Ognuno ha il suo ruolo, poi loro devono mettere in pratica le indicazioni che diamo".
Montella sostiene che nel gioco non ci sono sette punti ti distacco tra Milan e Inter. Vincere significherebbe tagliare fuori i rossoneri? Questa partita le dirà qual è realmente la forza dell'Inter?
"Secondo me vincere il derby ti dà 3 punti e un bel carico di ottimismo per il futuro, se lo si sa usare senza che generi vizi. Crea un tatuaggio che ti rimane addosso. Montella ha a disposizione una grandissima squadra, e nei nostri incontri non ha mai avuto ragazzi così forti, quindi non sarebbe tagliato fuori in caso di sconfitta ma saprebbe riorganizzarsi, in quanto è un allenatore con qualità. Quanto alla gara, non ci darà una risposta definitiva, ma certamente riceveremo indicazioni sul percorso che stiamo seguendo".
All'esterno si parla della fortuna e del fatto che l'Inter gioca male. Questo vi carica?
"La fortuna è il dividendo del sudore e della professionalità: più ci si impegna, più si è fortunati. Il talento è anche quello di chi sa cogliere il momento per essere fortunati. In queste gare abbiamo avuto anche sfortuna, al di là dei risultati: alcuni episodi sono andati peggio di come potevano. Queste critiche non mi danno fastidio, anzi, se le manteniamo coi giusti connotati, si riesce a trarre stimoli per i ragazzi, quindi vi ringrazio".
Lei vuole sempre un'Inter dominante. Sarà un obiettivo anche per domani o contro i loro contropiedisti sarebbe un pericolo?
"Non può essere diversamente, noi vogliamo sempre far quello e, quando non ce la facciamo, è perché non ci riusciamo e perché ce lo impediscono. Non sarà facile contro un simile avversario ma ci proveremo".
Qual è la cosa che le dà più soddisfazione nel lavoro fatto finora?
"Sicuramente la partecipazione dei ragazzi. Abbiamo a che fare con dei professionisti che sanno benissimo qual è il loro lavoro, nonostante l'età. Sono esigenti, si aspettano che gli si indichi una strada e gli si crei una conoscenza su questa strada. Il fatto che partecipino è fondamentale perché si batta il martello in quella direzione lì".
Icardi non segna su azione da molto. Come lo ha trovato?
"Icardi, nonostante l'età che ha, è un calciatore con le spalle grosse, quasi come quelle di Ibrahimovic. Sa cosa deve fare e cosa lo aspetta in un campionato. Come si è visto, si è messo a disposizione del collettivo senza badare ai suoi numeri personali. E' perfettamente calato in ciò che vogliamo e ha tutte le carte in regola per essere decisivo al di là del gol, ché non contano solo le reti".
L'Inter arriva da favorita al derby, nonostante fino a pochi mesi fa i discorsi sul mercato e sulla rosa erano di segno opposto.
"Mi era sembrato si desse per favorito il Milan. Noi non siamo alla ricerca della gara della svolta, ma di dare continuità al lavoro e alle prestazioni. Poi ognuno si crea la locandina che vuole e dice quello che gli pare, ma noi siamo convinti di voler vincere ogni gara, entrando in campo con la faccia di chi vuol vincere".
Vede in chi è rientrato dalle nazionali la faccia e la motivazione giusta?
"Le gare internazionali son rischiose. Io vengo da un territorio in cui c'è il palio, c'è il calcio in costume. Quando si arriva troppo tesi a gare che hanno queste motivazioni, si vede il risultato di comportamento diverso da quello che ci si attende. Il volto di ognuno di noi viene rivelato da quello che è il comportamento nelle situazioni reali, non dai discorsi prepartita".
Nei derby servono più giocatori esperti o imprevedibili? Cancelo è pronto per rientrare?
"L'esperienza può aiutarti a viverla con serenità, con la tranquillità di chi sa di essere capace di giocare questa gara. Chi è esperto sa prevedere le cose e ha qualche vantaggio in più, ma le fiammate di chi è convinto, anche troppo, di poter far male, hanno un valore importante. Conta ogni cosa, anche l'entusiasmo e il calore di chi ci sta intorno. Cancelo è pronto per giocare qualsiasi partita, ha alle spalle un bagaglio importante, avendo giocato con una società e in un campionato importante. Stimolandolo sul derby, in questa settimana, mi ha risposto che giocare col Real e il Barcellona non è differente. Lui ci può dire se c'è qualcosa da aggiungere in queste gare".
Il suo amico Montella dice che il Milan gioca meglio. Lei come risponde?
"Il derby è la gara che azzera tutto, bisogna far bene con quel clima e quell'emotività lì. Mi tengo l'attesa di vedere come i miei calciatori condurranno questo derby, di scoprire che faccia avranno. Ripeto che l'Inter è una buona squadra, ma il Milan altrettanto. Non vado a vedere, prima di incontrarli, la classifica, chi gioca meglio, i risultati precedenti. Conta la gara di domani, e possibilmente aspiro a prendermi i punti".
Lei ha parlato di Gagliardini come di un camion con rimorchio. Il Milan ha un centrocampo importante con assaltatori. Può essere la gara di Gagliardini?
"Sul termine "assaltatore" parlerò con sabatini, che l'ha usato per primo e l'ha insegnato a tutti voi (ride, ndr). Può essere sempre la partita di Gagliardini, che è un giocatore importante per voi e soprattutto per me. Tra 4-5 partite il campionato assumerà un momento in cui ci sarà bisogno di sostanza e fisicità: Gagliardini darà un contributo importante in quell'ottica, ma lo sarà anche domani, perché domani sarà dentro la partita".
Pensa mai a un centrocampo col vertice basso e due mezzali?
"Perché no, è una cosa logica che in qualche momento si può fare".
Chiusura, infine, con una frase da primo tifoso da parte del tecnico di Certaldo: "Buon derby a tutti e forza Inter!".