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Stankovic: "Non sono pentito di essere qui alla Samp e avremmo meritato 3-4 punti in più. Jesé? Ben vengano i campioni"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Oggi la Gazzetta dello Sport ha intervistato Dejan Stankovic, tecnico della Samp e prossimo avversario dell'Inter in campionato. 

Si immaginava di trovare una situazione così complicata? E se n’è mai pentito?
"Pentito, io? Sono fiero di essere qui. Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Sarebbe bastato un attimo: “Non ce la faccio, vado via”. Invece il buon marinaio non si vede con il mare piatto, ma quando è in tempesta. Le dirò di più. Sarei venuto qui anche se la Sampdoria fosse stata in una situazione peggiore".

L’arrivo di Jesé Rodriguez viene a colmare un vuoto in attacco, dove non avete avuto molta fortuna. Stavano lì i vostri problemi principali?
"Spero di utilizzarlo presto, ha assaggiato il calcio europeo ad altissimi livelli, ben vengano i campioni che possono fare la differenza. Non voglio sottolineare se in quel reparto avevamo o no problemi".

La Sampdoria è ancora padrona del suo destino?
"La classifica dice dove siamo. Possiamo analizzare il gol annullato contro Empoli, il pari del Monza al 99’, l’episodio di Udine... Sono 3-4 punti in più che avremmo meritato, ma non facciamo calcoli. Ogni gara sarà come l’ultima. Ora stiamo di sicuro dando il massimo".

Dovrete affrontare tutte le grandi fuori casa al ritorno, a parte l’Inter domani.
"Se mi facesse una domanda da un milione di euro, non saprei dirle il calendario dopo Inter, Bologna e Lazio. Mi fermo alle prossime due partite. Stavolta arrivo a tre con la Lazio, e solo perché a Roma dovrò andare a portare un ricordino da mio “fratello” (Mihajlovic, n.d.r.)".

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