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Thohir: "All'Inter ora buoni dirigenti. Nuovo San Siro, il piano. Brand e FFP..."

di Daniele Alfieri

C'è anche Erick Thohir tra gli ospiti d'onore del Leaders Sport Business Summit, convention in corso di svolgimento oggi a Londra nella casa del Chelsea, Stamford Bridge. Insieme al patron dell'Inter anche James Pallotta (Roma), Josh Harris (proprietario dei Philadelphia 76ers e dei New Jersey Devils) e Alejandro Irraragori (Santos Laguna FC). FcInterNews.it vi offre la diretta testuale delle parole del presidente nerazzurro, intervenuto sul rapporto di gestione con i suoi due club, l'Inter e il DC United.

"Per essere presente provo ad essere a Milano una volta al mese, mentre in USA tre volte all'anno. Bisogna avere una buona dirigenza per costruire una squadra forte. Ricevo periodicamente rapporti dalla squadra. Abbiamo portato tanti buoni dirigenti negli ultimi sette mesi all'Inter. Al DC abbiamo cambiato tutti i dirigenti, non perché mi piaccono o non mi piacciono certe persone, ma perché penso bisogni avere un giusto equilibrio tra lo sport e il business. Il calcio è un prodotto mediatico ma anche di consumo, bisogna dare degli obiettivi ai dirigenti e affidarsi a gente qualificata".

Si parla dell'estensione del brand Inter in Asia: "L'Europa è la zona economicamente più forte, ma l'Asia sta crescendo. In Asia vive la metà della popolazione mondiale e dei 260 milioni di potenziali tifosi dell'Inter, 165 sono asiatici. Puntiamo ad ampliare il nostro marchio in Europa ma soprattutto nel continente asiatico e negli USA. Abbiamo inaugurato tre canali digitali in Indonesia, lanciato tre accademie in Cina, una in Giappone, una in India e lavoriamo per l'Arabia Saudita. Vogliamo far crescere il brand e far felici i nostri tifosi, farli sentire parte della nostra famiglia; abbiamo già ottenuto risposte positive e abbiamo grandi progetti. Dobbiamo potenziare anche le capacità della città di Milano, che come sapete non è solo calcio ma anche fashion e cibo".

Capitolo nuovo stadio, discorso che tocca sia Inter che DC United: "Nella MLS sedici squadre su venti hanno un proprio stadio, questo è fondamentale per competere con gli altri club. Nell'Inter la maggior parte degli incassi viene da altro, come il merchandising ecc. Lo stadio è importante per i club italiani se vogliono competere con i club europei e va utilizzato tutto l'anno, non solo per le partite: la casa dei tifosi deve essere funzionante 365 giorni. Ma far rendere San Siro non è semplice perché ha una capienza di ben 80mila persone. Quando finiranno i lavori per lo stadio del DC, la DC United Arena, sarà utilizzato non solo per il calcio ma anche per altri eventi e sport come concerti, lacrosse, soccer, hockey. Parliamo con il Milan di San Siro, dobbiamo capire se resteranno o se ne andranno. Entrambi i club però vogliamo avere un nostro impianto. Ma il fatto di avere un proprio stadio non è abbastanza, più importante è infatti il business nello stadio. È giusto avere uno stadio privato in modo anche che i tifosi possano interagire digitalmente con la squadra, inviare messaggi, connettersi facilmente al wi-fi ed essere coinvolti. Pallotta ha discusso a lungo con il Comune di Roma, anche noi adesso ne stiamo parlando con la Città di Milano per far sì che questo progetto possa realizzarsi".

Domanda finale sulla differenza fra il mercato europeo e quello statunitense: "Negli USA bisogna capire che esiste un grande mercato e un piccolo mercato e non ci sono retrocessioni. Il proprietario di un club che agisce sul piccolo mercato deve cercare le strade giuste per competere. In Europa ci sono invece i grandi club ma anche club medi. E il nuovo Fair Play Finanziario sta limitando le possibilità dei club favorendo le big. Capita così che in tanti club europei non si paghino gli stipendi e i proprietari scelgano di lasciare".


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