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Thohir-Moratti, l'accordo a un passo. Quote, debiti, socio nuovo: i dettagli

di Alessandro Cavasinni

La chiacchierata senza passi in avanti, come l'aveva descritta Massimo Moratti due giorni fa, in realtà qualche risultato l'aveva portato. Ieri il secondo round e la sensazione che l'accordo sia davvero vicino. Erick Thohir si è mostrato ai cronisti sorridente e affabile. E non solo per le bibite offerte gentilmente nel pomeriggio.

L'intesa potrebbe esserci a breve. Non sarà l'80%, come ha rivelato lo stesso indonesiano, ma siamo lì. Comunque sarà maggioranza: il 65-70%. Virgola più, virgola meno. E non bisogna dimenticare l'intento di Moratti, che non è mai stato quello di vendere l'Inter per enormi problemi finanziari. I debiti ci sono, ma l'obiettivo reale del patron nerazzurro è quello di creare un progetto vincente e duraturo, e non di salvare il club da un eventuale fallimento. Un rischio che non esiste.

La maggioranza sarà quindi di Thohir, che però non intende fare a meno di Moratti. E questo – come vi diciamo da tempo – è un'idea che traina tutto il resto. Bisognerà trovare la soluzione ideale sia per quanto riguarda la ripartizione degli investimenti del magnate asiatico (tra esposizione debitoria del club e il resto), sia per l'assetto societario, da rivedere in base alle esigenze della nuova maggioranza. A quanto risulta dalle ultime, il socio forte che affiancherà Thohir non sarà Jason Levien, ma Rosan Perkasa Roeslani, presidente del colosso del carbone Bukit Mutiara e consigliere della Mahaka.

Insomma, le parti si sono incontrate e si sono piaciute ancora di più. Moratti intende chiudere perché ha visto in Thohir l'uomo adatto a rilanciare l'Inter sia economicamente che come marchio nel mondo; Thohir è estasiato da questa nuova avventura e sarà ben felice di essere 'guidato' dall'esperienza dell'attuale presidente. Se tutte le mere chiacchierate portassero a questi risultati...


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