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Torna l'incubo di un nuovo stop. Il Cts precisa: "Quarantena soft? Solo se si cambia la legge". Palla al Governo

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta.it

Quarantena soft? Sì, anzi no. E torna l'incubo di un nuovo stop dopo il ritorno in campo della Serie A. Secondo quanto si legge sul verbale redatto dal Comitato tecnico-scientifico della protezione civile e inviato al Governo, infatti, resta ancora vivo il possibile fermo al campionato in caso di nuovo contagio. Ribadite le "chiare disposizioni riguardanti la quarantena di un soggetto risultato essere positivo a Sars-Cov2 e la quarantena precauzionale dei contatti del soggetto di cui sopra". in poche parole - come sottolinea la Gazzetta dello Sport - il Cts rafforza il concetto già espresso l'11 maggio scorso: "Qualora anche un solo membro dell'equipe risulti positivo al test molecolare (tampone, ndr), tutti gli altri componenti del gruppo dovranno da quel momento, per ovvie ragioni di prevenzione epidemica, essere oggetto delle misure che valgono per ogni persona residente nel Paese", si legge nel documento.

"Una doccia fredda in cui la proposta della Federcalcio, pur valutata e considerata positivamente, viene ritenuta "non compatibile" con il decreto legge del 16 maggio 2020 attualmente in vigore - spiega la rosea -. Insomma bisogna cambiare la legge anche se gli scienziati considerano ricevibili dal punto di vista medico-scientifico, "in virtù dell'attuale evoluzione epidemica favorevole, la proposta di effettuare test per la ricerca dell'RNA virale il giorno della successiva gara programmata per tutto il gruppo squadra". In sostanza, c'è un via libera medico-scientifico per la procedura che dovrebbe consentire alle squadre di giocare la partita "dopo aver verificato la negatività di tutti gli altri membri del gruppo", ma c'è l'ostacolo del decreto legge che deve essere cambiato". Palla al Governo.

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