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Zenga: "Post Mazzarri? In corsa, ma il sogno finisce qui. Mancini è dominante"

di Francesco Fontana
Fonte: Italia1

Ospite speciale a Tiki TakaIl calcio è il nostro gioco, che per l'appuntamento di questa sera accoglie una vera e propria leggenda della storia nerazzurra. Un avvio di stagione particolare, un derby che ha deluso le attese e, soprattutto, una panchina che ha sfiorato dopo l'esonero di Mazzarri. Riflettori su Walter Zenga.

Il conduttore Pardo presenta l'Uomo Ragno: "Ed ecco a voi il nuovo allenatore dell'Inter! Esordirà nella prossima gara di campionato!". WZ, dal canto proprio, risponde con una bella risata.

DERBY - "Ho visto la partita di domenica sera. Ho constatato che le due squadre avevano molta paura: l'Inter ha da poco cambiato allenatore, mentre il Milan veniva da 5-6 partite non brillanti. Sarei rimasto sorpreso nel vedere una partita spettacolare e bella. Non credo sia giusto paragonare il derby attuale con quello dei miei tempi, basterebbe pensare a quelli di pochi anni fa quando c'erano campioni assoluti che animavano questa partita. Questo non è un discorso che riguarda solo Inter e Milan, ma l'intero movimento del calcio italiano. Ora siamo in una fase di declino. L'errore di Icardi? Credo sia stato bravo Diego Lopez nell'occasione pronti-via: l'ex Real è stato molto bravo a rimenere in piedi fino all'ultimo. E lo stesso vale per Handanovic contro El Shaarawy, nonostante rimanga l'errore. Diciamo che i portieri hanno complicato il compito delle due punte. Perché fate vedere sempre e solo i gol dei derby passati? - scherza l'ex allenatore di Catania e Palermo - Credo di aver fatto anche io qualche parata! (Ride, ndr)".

VIA MAZZARRI, PANCA SFIORATA - "Sì, sono stato in corsa dopo l'esonero di WM. Io, al contrario dei giornalisti, dei tifosi e dei critici, non potrei mai parlare male di Mazzarri, perché è un mio collega. Non mi permetterei mai, io devo analizzare in veste di allenatore. Perché scrissi 'All'Inter in un'altra vita'? Perché ero libero in questo preciso momento, mentre prima non era mai successo. Ero sempre sotto contratto, a questo mi riferivo. Chi mi voleva e chi no? Non posso dirlo, sono scelte. E' quando vai a fare un colloquio di lavoro: in quel caso ti dicono oppure no. Ecco, la mia situazione è stata la medesima. Quando c'è un cambio allenatore nei primi mesi va tutto bene, come in una luna di miele. I giocatori non hanno più alibi, e quindi giocano per dimostrare al nuovo allenatore di poter essere all'altezza. Mancini? Lo conosco, abbiamo giocato tantissime volte insieme".

ARBITRAGGIO - "L'arbitraggio di Guida non è stato coraggioso. Se fossi stato io l'allenatore sarei corso fuori dall'area tecnica per il mancato intervento in occasione del fallo di Mexes su Icardi, per parlare con il quarto uomo (ride, ndr). Non ha avuto coraggio, e se un arbitro non inizia nel modo giusto difficilmente cambia atteggiamento con il prosieguo della gara".

CITTA' DI MILANO - "È la mia città, mi ha emozionato vedere le persone guardare il derby tutte insieme. È stato il loro momento di svago, ma vederla in queste condizioni mi fa veramente male. Forse non possiamo parlare di politica in modo dettagliato in questa sede, ma è evidente che, vivendo all'estero da parecchio tempo e tornando oggi nella mia città, noto una certa assenza da parte della classe politica. Non è possibile che a pochi mesi da Expo 2015 la situazione sia questa, i politici devono fare qualcosa. La crisi economica? A parer mio, ripeto, manca poco tempo a questo grande appuntamento per Milano e noto scenari contraddittori, che devono essere risolti da chi di dovere. Anche se non sarà facile".

ALLEGRI - "Il tecnico bianconero è stato molto bravo, perché ha preso una squadra abituata a un certo tipo di assetto tattico e ha inserito gradualmente le proprie idee. Non è uno stravolgimento, perché comunque ha a propria disposizione tanti grandi professionisti".

IO, PORTIERE - Dopo aver ammirato un servizio che ha ripercorso la sua carriera, Zenga non nasconde una certa emozione: "La cosa più bella è quando la gente ti riconosce a distanza di anni, per tutto quello che hai fatto. Il Mondiale del 1990? Non siamo stati eliminati per la mia uscita errata, al massimo abbiamo sprecato la semifinale, perché dopo ci furono i supplementari e i rigori. Poi Sacchi non mi sostituì con Pagliuca, ma con Marchegiani".

INTER, TUTTO FINITO? - "Sì, è tutto finito. Non credo più al sogno di tornare come allenatore".

MIHAJLOVIC - "Abbiamo giocato insieme nella Sampdoria, e quando giocava come centrale difensivo pensava già come tecnico".

MANCINI - "Da giocatore andai a vedere la finale di Champions League del Doria a Wembley perché io, Vialli e Mancini ci eravamo promessi di essere presenti nel caso in cui uno di noi fosse arrivato all'atto finale della coppa. Il Mancio a Genova faceva tutto: giocatore, presidente, dottore, direttore sportivo... tutto. Dominava in ogni cosa, come adesso".

CONTE E LA NAZIONALE - "Antonio fa benissimo a parlare e a esporre tutti i problemi, ma quando ha firmato il contratto sapeva ciò che lo avrebbe aspettato. La collaborazione tra club e Nazionale, e tra commissario tecnico e allenatori è un'ottima cosa, ma in Germania, Spagna e Inghilterra qualche stage in più o in meno non cambia nulla. Conte ha fatto benissimo come tecnico, ma adesso è dall'altra parte: deve essere altrettanto bravo a coniugare il ruolo di selezionatore con quello di allenatore".


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