.

Zenga: "Volevo Bastoni a Crotone. Di Barella parlai con Giulini. Suning? Giusto faccia valutazioni"

di Redazione FcInterNews.it

Raggiunto dalla Gazzetta dello Sport, l'ex portiere storico dell'Inter, Walter Zenga, ha affrontato diversi temi legati al proprio futuro, al calcio italiano e ai colori nerazzurri, in attesa di una chiamata per tornare ad allenare. "In questo periodo sono a Dubai, come tutti mi limito a vedere le partite in televisione. È un momento particolare, ne approfitto per passare del tempo con i miei figli: li vado a prendere a scuola, mi diverto con loro… Insomma, faccio il papà a tempo pieno”.

La Serie A resta l’obiettivo?
“Certo, so che potrei essere ancora protagonista. Ci sono molti colleghi giovani, ma non conta l’età, bensì la mentalità, l’atteggiamento e le capacità. Bisogna sapersi adattare alle rose a disposizione: a Cagliari, per esempio, giocavamo con il 3-4-1-2, a Crotone con il 4-3-3. Un allenatore, prima di tutto, deve scegliere il miglior abito per i propri calciatori”.

Da giramondo, esclude l’estero?
“Voglio tornare in A, anche se il mio cv ‘parla’ straniero: purtroppo ho avuto la sfortuna di trovarmi in 4-5 situazioni particolari, come alla Sampdoria. Nulla contro Montella, che prese il mio posto, ci mancherebbe, ma i risultati non cambiarono. A Venezia, discorso simile. È andata così, ciò che conta è pensare che ci sarà sempre un domani”.

Quello dell’Inter, invece, com’è?
“Il campionato è in linea con le aspettative, spiace per il quarto posto nel girone di Champions League. C’è anche la Coppa Italia da vincere, la possibilità di chiudere alla grande c’è: senza dimenticare la mancanza dell’impegno europeo, che può fare la differenza in positivo”.

Se non arrivasse lo scudetto?
“La stagione sarebbe insufficiente, inutile girarci attorno. Comunque l’Inter è la favorita”.

Eppure il Milan non molla.
“Vero, ma i nerazzurri hanno un qualcosa in più come scelte. In ogni caso, Pioli è bravissimo e non sono sorpreso dai risultati: ha dovuto far fronte a tante assenze, per Covid-19 e infortuni vari, ed è sempre riuscito a fare di necessità virtù. E dire che la società pensava di sostituirlo con Rangnick… Ah, quasi dimenticavo: super anche Paolo, finalmente l’ambiente gli sta riconoscendo i giusti meriti”.

A proposito di Milan, il contratto di Donnarumma è in scadenza: il suo consiglio?
“Parliamo di un giovanissimo con 227 match ufficiali in rossonero, a volte ci dimentichiamo della sua età. Credo che Gigio sappia benissimo cosa fare da ‘grande’, lo conosco bene. La sua qualità migliore è quella di farsi scivolare addosso la pressione determinata dal fatto di difendere una porta così importante. Sul suo futuro, però, no comment: dico solo che il Milan, oggi, è una splendida realtà”.

Tanta Inter in Nazionale: una novità rispetto al passato.
“Inevitabile parlare di Bastoni e Barella. Pensi: volevo Alessandro quando ero al Crotone, purtroppo non se ne fece nulla. Su Nicolò, beh… che dire: ne parlai per la prima volta con Giulini nel 2014, quando era in Primavera e in Prima Squadra c’era Zeman. Il presidente, lo ricordo benissimo, mi disse: ‘Walter, questo ragazzo è veramente forte’. Direi che il tempo gli ha dato ragione. Un applauso a Conte, che è riuscito a valorizzare entrambi”.

La situazione societaria la preoccupa o incuriosisce?
“Impossibile rispondere, pochi conoscono i dettagli. Mi limito a dire che il periodo storico è complicatissimo per chiunque, Inter compresa, club che conta su 60-65.000 abbonati. Le perdite economiche sono state enormi, ci può stare che le proprietà facciano determinate valutazioni. Detto ciò, spero seriamente che si possa voltare pagina”.

Si spieghi meglio.
“Nessuno, e sottolineo nessuno, può permettersi di mettere in dubbio la gravità del virus. Tuttavia, il vaccino si sta diffondendo e presto i contagi caleranno: perché non si può concedere la possibilità ai tifosi di entrare allo stadio, ovviamente distanziati e con le necessarie misure di sicurezza? Perché mio figlio, che gioca in Eccellenza, deve restare fermo? Il calcio, lo sport e il mondo in generale devono ripartire”.

VIDEO - ALLA SCOPERTA DI... - KEVIN ZEFI, UN 15ENNE PRODIGIO NEL MIRINO DELL'INTER


Show Player
Altre notizie